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Juvemania: l'arte della difesa da Allegri a Marotta, che non replica a Lotito
ALLEGRI DIFENDE 'ALLA CONTE', MA IN PIU' HA IL CONTROPIEDE - E' stato un bene - a mio parere - che a Bergamo la Juventus per una ventina di minuti sia stata costretta a difendersi. L'aperitivo di Colantuono è stato poca roba rispetto al Carlos Premero che Allegri si vedrà presentare mercoledi in Champions a Madrid. Visto che - per temperamento - Simeone assomiglia a Conte, faccia conto Allegri di dover affrontare il dux salentino: lui sa cosa voglio dire. Vulgata popolare: a secco di punti, l'Atletico dovrà vincere a tutti i costi. E questo - dicono - sarà uno svantaggio per la Juventus. Io vedrei il contenuto del bicchiere da altra prospettiva: la Juve di Allegri difende “alla Conte“. Ma differentemente da quella ha vocazione per il contropiede: Tevez può far male. E beccare un gol da questa Juventus può far diventare un sesto grado ogni ipotesi di rimonta. Dipenderà anche dal risultato della Roma, il giorno prima col City. Un pareggio o una vittoria dei capitolini, oltre che far bene al ranking nostrano, stimolerebbe i campioni d'Italia all'impresa.
MAROTTA E L'ARTE DELLA DIFESA - Anche Beppe Marotta conosce l'arte della difesa. Da esperto navigatore sa che agli insulti non si replica: si arrischia di dar lustro a chi offende. Carlo Tavecchio e il procuratore Palazzi, viceversa, sembrano ignorare il dovere della tutela (per ogni tesserato) che gli compete. Ma forse chiedere loro iniziative nei confronti della inurbana uscita di Claudio Lotito sarebbe stato eccessivo. Uno avrebbe dovuto redarguire il suo principale elettore. Il secondo avrebbe dovuto sanzionare l'uomo più potente - attualmente - del calcio nazionale.