Getty Images
Juvemania: se i giocatori si tagliano lo stipendio forse si riparte. Ma sarà una stagione da valutare?
Dopo Daniele Rugani, un altro caso di positività al COVID-19 in casa Juve: stavolta è toccato a Blaise Matuidi.
Auguri di pronta guarigione, ovviamente, ai calciatori colpiti da questo Virus ma anche a tutti coloro che stanno combattendo contro il male che ha sconvolto il mondo.
Nei giorni passati voci, rivelatesi poi del tutto infondate, avevano associato il Coronavirus al nome di Paulo Dybala, costringendo persino la Juventus alla smentita con una nota all’Ansa.
E’ un momento di grande confusione sociale e di ansia per tutti.
Basta poco per destabilizzare quel poco equilibrio che si sta provando a conservare. Intanto però, almeno una bella notizia, una speranza per tutti i tifosi.
Gli Europei di calcio del 2020 sono stati rimandati, come sembrava ovvio nelle settimane scorse, e quindi ci sarà più tempo per provare a salvare la stagione sia nazionale che internazionale, sperando ovviamente che nel frattempo lo stato di blocco ed emergenza totale in cui ci troviamo tutti oggi possa migliorare.
Stagione da valutare?
La squadra di Sarri, ovviamente come anche tutte le altre, in questo momento è ferma. Quella bianconera, come normale che sia, è anche addirittura in isolamento. Immaginare quindi adesso una data sicura per la ripresa degli allenamenti è pura fantascienza però se tutti rispetteranno le linee guida indicate dal governo italiano restando a casa (#IORESTOACASA), una ventata di ottimismo per ipotizzare una ripartenza di tutto il "carrozzone" a maggio non è nemmeno così impossibile.
Certo, bisogna capire, che anche se ripartirà tutto comunque vada sarà difficile giudicare questa stagione calcistica sino in fondo.
Preparazioni atletiche da rifare, concentrazione delle partite da recuperare in date a ripetizione, gare a porte aperte o gare a porte chiuse: di certo sarà un anno eccezionale da valutare. Potrebbero scapparci fuori tante, molte, sorprese.
Un po’ come negli avvenimenti “concentrati” come i mondiali o le altre competizioni continentali per Nazionali in cui lo stato di forma del singolo giocatore al momento del torneo risulta essere ancora più determinante del valore tecnico e tattico dell’intera squadra avversaria.
Bisogna tagliare gli stipendi del settore!
Oltre la speranza però serve anche un segnale importante dal settore.
Il calcio, come tutte le industrie nazionali di ogni singolo paese, sta perdendo tantissimi soldi in questa fase di profonda emergenza. Molti club rischiano già il fallimento, altri sicuramente lo rischieranno nei prossimi mesi se non si agirà subito.
L’unico modo per salvare l’intero movimento è quello di dare il buon esempio tagliando in modo drastico e netto gli stipendi, sopratutto quelli milionari.
La % di taglio ovviamente dovrà esser rapportata in base al compenso.
Maggiore è lo stipendio del calciatore, dell’allenatore o del dirigente e maggiore sarà la scure che dovrà abbattersi sul loro compenso.
Un po’ come dovrebbe funzionare in un paese democratico e giusto per il pagamento delle tasse. Sembra assolutamente impossibile infatti, che al netto di un sacrificio importante da parte dei protagonisti dello spettacolo, de i “clown” che regalano felicità ai bambini, il circo possa continuare a sopravvivere.
Prima ce ne si renderà conto di questo e più possibilità di non andare in default per l’intero sistema ci saranno!