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    Juvemania: Juve in quarantena. Uefa adesso che fai?

    Juvemania: Juve in quarantena. Uefa adesso che fai?

    • Stefano Discreti
    Era inevitabile
     
    Era nell’aria, doveva capitare prima o poi. Era solo una questione di tempo.
    Daniele Rugani è il primo giocatore della Serie A a risultare positivo al Covid-19.
    Insieme a lui, ovviamente, adesso andrà messa in quarantena tutta la Juventus (staff, compagni di squadra, dirigenti) e gli avversari (Inter) che lo hanno incrociato nelle ultime due settimane.
    E’ il primo ma siamo sicuri non sarà nemmeno l’ultimo o il solo.
    Chi pensava che alla riapertura (potenziale) di tutto ad Aprile si potesse ricominciare la stagione sportiva probabilmente ora si starà rassegnando.
    Ci troviamo dinanzi a qualcosa di mai vissuto prima e con il senno di poi, ovviamente, non possiamo non ripensare a come è stata gestita (male) tutta la vicenda nelle settimane scorse.
    Anche la partita stessa Juventus – Inter, forzata ad esser disputata, alla fine porta delle conseguenze importanti che forse si sarebbero potute evitare.
    Quella foto festeggiamenti a fine gara nello spogliatoio bianconero adesso sembra essere un monito a riflettere e tutti i partecipanti di quello scatto sicuramente non passeranno due belle settimane.
    Lentamente, forse anche troppo, si sta fermando tutto. Ovunque.
    Sci, Nba, Tennis. Ormai non è più un fenomeno circoscritto al calcio. E’ una pandemia.
    Non è più un’emergenza che si può raggirare con le porte chiuse.
     
    Champions, che peccato ma bisogna fermarsi!
     
    La follia di Parigi dimostra infatti che nel resto d’Europa ancora non si è capito bene fino in fondo quello che sta succedendo, cosa saranno costretti a fronteggiare nelle prossime settimane.
    Vedere Kurzawa esultare in mezzo ai tifosi e Verratti aizzare la folla a fine gara per i festeggiamenti, invece di invitarli a rientrare nelle loro case e mantenere almeno un metro di distanza uno dall’altro, fa davvero male.
    Che senso ha avuto disputare la partita PSG – Borussia Dortmund a porte chiuse se poi si è consentito ai tifosi del PSG di radunarsi fuori dallo stadio per festeggiare?
    Pura follia.
    La stessa follia a cui avevamo assistito il giorno precedente quando la magica Atalanta di Gasperini è andata ad insegnare calcio a Valencia con il contorno di uno stadio vuoto, a porte chiuse, ma con i tifosi del Valencia assembrati all’esterno a sostenere la propria squadra.
    Bisogna avere il coraggio di fermare tutto, prima che sia troppo tardi.
    E sarà un vero peccato (oltre che un bagno di sangue dal punto di vista economico) perché partite come quella tra Liverpool e Atletico Madrid riconciliano con il mondo del calcio.
    Certo, anche lì, fa davvero impressione che mentre il presidente del Consiglio Giuseppe Conte dichiari lo stato di allerta totale in Italia in diretta nazionale, chiudendo anche bar e ristoranti, in Inghilterra si disputi contemporaneamente una gara a Liverpool con lo stadio pieno come se nulla fosse ma è solo una questione di tempo, purtroppo, e noi lo sappiamo bene.
    L’UEFA deve intervenire subito, anche perché già con i casi di Roma e Inter in Europa League sono esplose situazioni ingestibili.
    Come fare ad esempio ora con la Juve in quarantena?
    Già il Lione non voleva giocare a Torino (nemmeno a porte chiuse) prima della notizia di Rugani, immaginate adesso.
    Decideranno l’esclusione della Juventus per consentire al circo di andare avanti? Sarebbe davvero la follia più assoluta.
    Perché ormai noi che la stiamo vivendo totalmente e quotidianamente sulla nostra pelle lo abbiamo capito, e siamo davanti a tutti in questo, non serve rimandare.
    Bisogna avere il coraggio di fermare tutto!

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