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Juvemania: Napoli, ma hai così paura?
Napoli, ma hai paura di questa Juve? - Sulla carta, nonostante la partita in trasferta, l’impegno settimanale sembrerebbe esser favorevole al Napoli impegnato in casa del fanalino di coda Benevento. L’acciaccata Juventus invece dovrà vedersela in casa contro il Sassuolo di quel Politano che nell’ultima settimana qualcuno ha provato a "spacciarlo" come un novello fenomeno, proprio a conferma questo di quanto sostenuto ad inizio pezzo. Nonostante questa premessa di giornata però da Napoli non sembrano essere per nulla sereni.
Non manca giorno in cui l’allenatore, il presidente o chi per loro non faccia riferimento alla Juventus, al calendario, al Var. La solita ricerca continua di alibi di cui non se ne sente davvero il bisogno.
Sintomo questo, probabilmente, di incapacità a mantenere nervi saldi sotto tensione. Invece di concentrarsi solo sul campo tendono a “buttarla in caciara”, come si dice a Roma. E’ come se avessero capito che solo con le proprie forze non potranno evitare il sorpasso della Juventus e cercano aiuto da altri fattori esterni. Strano, anche perché la Vecchia Signora vista all’opera in quest’ultimo periodo è tutto fuorchè trascendentale e viste le ultime prestazioni del Tottenham i tifosi bianconeri sono giustamente più preoccupati del prossimo ritorno della Champions che del Napoli stesso. Ma leggendo riferimenti come quello presente oggi sulla Gazzetta dello Sport nell’intervista al presidente Aurelio De Laurentiis proprio si fa fatica a non ridere.
“Vince il Napoli, ma vince sempre anche la Juve: per lo scudetto sarà decisivo lo scontro diretto a Torino? Per me no. Saranno molto più decisivi infortuni e sviste arbitrali o “varriane”, se mi consentite il termine…” Passi per il fattore infortuni (anche se una squadra che vuole passare per grande non può avere una rosa di soli 12-13 titolari e non può sempre essere colpa degli altri...) ma è davvero grottesco che il Presidente del Napoli faccia riferimento al fattore Var e sviste arbitrali nelle settimane successive alle vittorie partenopee contro Atalanta e Bologna in cui a fine partita sono esplosi sia Gasperini che Donadoni lamentando l’arbitraggio pro-Napoli che ha condizionato il risultato in maniera decisiva. E’ proprio vero che “un bel tacer non fu mai scritto”.
Immortale Lichtsteiner - Tornando alla Juventus, in vista soprattutto dell’inizio della seconda parte di stagione in Champions, non si può non celebrare l’ennesima “rivincita” di Lichtsteiner nei confronti della società. Per 2 anni consecutivi estromesso dalla lista Champions nel turno a gironi si è riconquistato poi sempre sul campo il diritto a giocarsi le proprie chance nella fase ad eliminazione.
Non è un caso se Stephan è insieme a Buffon, Barzagli, Bonucci, Chiellini e Marchisio l’unico ad aver vinto tutti e 6 gli scudetti consecutivi bianconeri. Lo svizzero incarna alla perfezione la voglia di non mollare mai della Juventus, anche se ormai non garantisce più le prestazioni di un tempo. Stavolta, ad esser onesti, è stato aiutato anche dalle condizioni fisiche di Howedes che nonostante la professionalità e la simpatia sicuramente non verrà riscattato alle condizioni fissate dallo Schalke 04. Quando in estate, dopo le cessioni di Dani Alves e Bonucci, si faceva riferimento ai tanti infortuni patiti dal tedesco nelle ultime stagioni e quindi alla difficoltà di considerarlo come un acquisto che potesse compensare queste dolorose partenze in tanti parlavano di “gufata”, di pessimismo cronico.
Per fortuna che a mettere una pezza al netto indebolimento del reparto difensivo ci ha pensato Benatia, pienamente recuperato ai suoi livelli romani. Speriamo che tenga perché soprattutto in Europa presentarsi a destra con un Lichtsteiner 34 enne, un Barzagli 37 enne riciclato o un De Sciglio non sarà proprio il miglior biglietto da visita. E’ fondamentale che l’ossatura Buffon Benatia Chiellini (la nuova BBC) mantenga alta la concentrazione. Sarà il loro rendimento a determinare in primis le sorti bianconere in Europa. Per ora però forza Lichtsteiner; ancora una volta hai dimostrato che con il sacrificio e il lavoro sul campo nel calcio come nella vita si può ribaltare qualsiasi gerarchia. Per ottenere i risultati servono infatti i fatti e non le chiacchiere…
@stefanodiscreti