AFP/Getty Images
Juvemania: scudetto a tavolino? No, grazie
TAGLIARE PER NON FALLIRE - Taglio degli stipendi, prolungamento della stagione, playoff: ce n’è per tutti i gusti. C’è chi vorrebbe terminare la stagione già qui perché non ci sono più i presupposti per ripartire e chi invece cerca ancora di salvare il salvabile. Le società stanno facendo i conti con una crisi devastante senza precedenti, con il rischio anche di perdere i pagamenti dei diritti televisivi a breve. Diciamolo chiaramente, senza il ridimensionamento dei compensi di calciatori, allenatori e dirigenti del sistema il default in molti, troppi, casi è praticamente certo. Questo è il momento di metter da parte l’ingordigia, dinanzi soprattutto alle difficoltà di stipendio che avranno da qui in avanti le categorie meno privilegiate che costituiscono la maggioranza del paese e del mondo, i tifosi ovvero i veri innamorati di questo sport.
SCUDETTO A TAVOLINO? NO GRAZIE - Se non ci saranno le condizioni per ripartire, giusto fermarsi piuttosto che rischiare la salute di chicchessia per evitare il tracollo finanziario del sistema. Se servirà ripartire da zero, come nella maggior parte degli altri sistemi economici, che lo sia fino in fondo. E se davvero la stagione sportiva fosse finita qui, che fare? Convalidare l’attuale classifica finale o annullare tutto? Di certo, la Uefa, avrà l’obbligo di definire una linea guida valida per tutti i paesi europei. In questo momento, la cosa da evitare di più sono le polemiche. Bisogna restare uniti, remare in unica direzione, quella della ripartenza. Se in Italia dovesse esser assegnato lo scudetto a tavolino alla Juventus mi piacerebbe che il Presidente Andrea Agnelli e la società stessa avesse la facoltà di rifiutarlo. E’ ovvio che questa stagione non è terminata così come è chiaro che l’Inter ma soprattutto la Lazio avevano (hanno?) ancora grandi chance di competere sino in fondo per il titolo. Perché accettare allora uno scudetto a tavolino che porterebbe solo polemiche ed ulteriore odio nell’ambiente? Se l’Uefa dovesse obbligare le singole squadre europee in testa è un conto, altrimenti ci aspettiamo una decisione unidirezionale, forte, in merito da parte della proprietà bianconera. Proprio ieri su Twitter, il Presidente Andrea Agnelli (che usa sempre con molta parsimonia i social) si è lasciato andare ad un like su un post di tifosi juventini che recitava queste parole: “Sarebbe meraviglioso che ci assegnassero lo scudetto in base alla classifica attuale. E sarebbe ancora più meraviglioso che noi dicessimo: no grazie.” Speriamo che questa coerenza venga mantenuta sino in fondo perché fregiarsi di uno scudetto a tavolino è quanto di meno onorevole si possa fare.
Ricordiamo a tal proposito lo scudetto di cartone del 2006 dove l’Inter che nel corso della stagione 2005/2006 fu contestata ed insultata a ripetizione dai propri tifosi per l’infausto campionato disputato si ritrovò Campione d’Italia senza alcun merito, al termine di un processo sommario che giudicò le persone concedendo solamente 7 giorni per predisporre le rispettive difese, lasso di tempo insufficiente anche solo per la semplice lettura di un fascicolo di oltre 7.000 pagine. E’ notizia proprio di questi giorni che Antonio Giraudo, ex dirigente bianconero, ha presentato ricorso alla Corte Europea dei diritti dell’uomo. Se venisse confermato che il processo di Calciopoli abbia violato dei diritti dell’uomo ci renderemmo ancora più conto di quanto sbagliato sia vantarsi di un titolo non vinto sul campo. Per quanto la situazione di quest’anno sarebbe parzialmente differente (la Juventus il primo posto attuale se l’è meritato giocando), non ammettere che comunque le antagoniste avrebbero ancora potuto ribaltare il risultato finale sarebbe altrettanto sbagliato. Scudetto a tavolino? No, grazie.