Calciomercato.com

  • AFP/Getty Images
    Juvemania: Doha snodo per Allegri. A gennaio una sorpresa per la Champions

    Juvemania: Doha snodo per Allegri. A gennaio una sorpresa per la Champions

    ​Hanno sempre detto di Zeman: allenatore dogmatico. 4-3-3 a prescindere dall'avversario. Ma la Juventus per Zeman non è un avversario. E' “l'avversario“. Per tante ragioni che francamente non ho voglia qui di rammentare. Basta e avanza Zeman con i suoi ulcerati ricordi. Arriva a Cagliari la Juventus? Lo schema diventa un prudentissimo 4-4-2 con un poker di difensori in linea. Non serve a nulla: l'Apache sferra una mortale coltellata dopo tre minuti. Raddopia King Arturo con un gol che fino a qualche mese fa per lui era norma. Poi il Navarro confeziona il tris che per Madama significa primato in classifica a prescindere dall'esito di Roma-Milan. Dicono che la panca di Zeman stia ballando. Non sono un estimatore del boemo (reputo essenziale in ogni sport di squadra la fase difensiva) ma francamente non vedo quali colpe gli si possano attribuire: guida una squadra modesta che si accende e si spegne. A volte clamorosamente come contro l'Inter al Meazza. Esonerarlo non credo risolverebbe il problema. 

    PER ALLEGRI, DOHA E' FONDAMENTALE - Ci sono alcune buone notizie per Allegri. Un Evra spendibile (finalmente) per almeno un tempo, un Vidal (gol a parte) in confortante recupero. Un Ogbonna e un Pereyra in grande spolvero. Ma soprattutto una gara rimasta vergine dal punto di vista disciplinare: nessun cartellino giallo. Tradotto: i quattro diffidati giocheranno la Supercoppa contro il Napoli. Difficile rimangano “illibati“ anche contro i partenopei. Se “peccheranno” riceveranno carbone il giorno della Befana, saltando il match contro l'Inter. Cosa rappresenti per ogni juventino quella partita è noto. Ma per Allegri lo snodo di Doha appare fondamentale . In palio, da quelle parti, c'è il primo trofeo della sua gestione. Vincerlo (Conte lo ha vinto per due volte di fila) silenzierebbe per qualche tempo le “vedove“ del duce pugliese. Quindi una cosa alla volta: l'Inter può attendere. Chiunque giocherà contro Mancini darà poi il 110%. Non accadesse, qualcuno si rivelasse appesantito dal panettone, ci penserebbe lo Stadium a  far correre i propri eroi: neppure il derby è “sentito“ quanto la gara contro l'Inter. Per tanti motivi: Mancini (gli juventini hanno la memoria lunga) è uno di quei motivi .

    MERCATO DI GENNAIO: COLPO A SORPRESA? - Con Juventus-Inter si aprirà anche la finestra di mercato invernale. Stato (attuale) dell'arte: si lavora per un terzino. Se Caceres rientra è probabile venga rinviato a giugno l'acquisto di un centrale. Kramaric resta l'attaccante più concupito. Ma il suo prezzo nelle ultime settimane è salito. Pepe e Motta in uscita. In probabile uscita Giovinco. Per Gabbiadini al Napoli sembra (purtroppo) non ci siano ripensamenti. Ma attenzione:  potrebbe esserci un colpo a sorpresa. Un “colpo” per puntellare la Champions. E' una mia sensazione. In quale settore? Non lo so. La Juve del resto è migliorabile solo con un fuoriclasse. Ma dovessi investire su una ipotesi direi: un fantasista, ala o trequartista che sia. 
     
    RAPPORTI JUVENTUS-FIGC SEMPRE PIU' TESI - I rapporti tra Juventus e Federazione stanno deragliando. Ultimo step la vicenda degli stages che la Juventus - nonostante le richieste di Conte - non ha intenzione, regolamenti alla mano, di concedere per i suoi giocatori. Rapporti ai minimi storici. In pochi mesi Tavecchio è riuscito, sotto questo profilo, persino a peggiorare le cose rispetto alla gestione Abete. Una situazione che farà male – a mio avviso - a tutte le parti in causa. Cosa vuole la Juventus, Tavecchio lo sa. Vuole, innanzi tutto le riforme. La riduzione a 18 squadre della serie A. L'introduzione delle seconde squadre e la cancellazione delle multiproprietà. Una revisione del dispositivo Melandri sulla ripartizione dei diritti televisivi. Questo in prima battuta. Ma la Juventus chiede anche una revisione del processo sportivo. Tavecchio ha fatto nulla, finora, per stemperare i rapporti. Gira voce che l'amichevole con l'Inghilterra che si svolgerà a Torino possa assere assegnata - per ripicca - al piccolo Olimpico, piuttosto che allo Stadium . Intreccio articolato con  soggetti che - cordialmente - si detestano. La Juventus chiede da tempo (vedi Tavolo della Pace) relativamente a Calciopoli, parità di trattamento. A fronte di comportamenti mai – per altri – sanzionati e infine sepolti dalla prescrizione. “L'etica non va in prescrizione” aveva sostenuto Giancarlo Abete. Uscita temeraria da parte di uno che passerà alla storia del calcio italiano “ per aver deciso di non decidere”. Non mi avventuro in disquisizioni giuridiche. Ma tocca alla Federazione cercare di normalizzare i rapporti con la Juventus. E' la società con il maggior numero di tifosi, il fatturato più alto, il più consistente spessore mediatico, l'unica ad avere uno stadio di proprietà. La Juventus dovrebbe essere il principale tassello della Federazione. Perché la Juventus è anche il principale cliente del calcio italiano. E' la Juventus che fa vendere (consistentemente) copie ai giornali. E' la Juventus che incrementa gli abbonamenti televisivi. E' la Juventus che riempie sistematicamente lo Stadium e gli altrui impianti quando va in trasferta. Su Calciopoli sono stati scritti fiumi di parole. Al netto delle responsabilità dei singoli, mai sono state valutate quelle del “sistema“. Mai le ambiguità di un processo (sportivo) svoltosi frettolosamente e con - mai chiarit e- zone d'ombra.  Un processo dove per ammissione di uno dei giudici si giudicò “sull'onda del sentire popolare“. Pesa su Tavecchio la sua dichiarata fede interista. Di più pesa l'ingerenza di chi gli ha procurato i voti per essere eletto. Aver negato a Beppe Marotta la possibilità di scollinare la clausola compromissoria, querelando Claudio Lotito per una sgradevole vicenda privata, rappresenta un inequivocabile segnale. Aver comminato a Lotito 10.000 euro di multa cercando di seppellire l'episodio, un “tacòn“ peggiore del “buso”. Tavecchio ci pensi. Le cose vanno male: potrebbero - a breve - andare peggio.

    TAVECCHIO, OCCHIO A CONTE... - Peggio come? Con le dimissioni di Antonio Conte da Ct della Nazionale. Sono recenti i boatos relativi ad un approccio del Paris SG scontento dell'operato di Blanc nei confronti del tecnico pugliese. Approccio dorato: 7 milioni di euro l'anno. Il doppio di quanto Conte percepisce per il suo lavoro come commissario tecnico. Anche i rapporti tra Conte e la Juventus sono - dopo tre irripetibili stagioni - complicati. Pesa come un macigno la decisione del tecnico (che aveva ancora un anno di contratto ) di lasciare la nave bianconera dopo due giorni di ritiro. Le ragioni di una tale decisione restano - benché intuibili - ancora oscure. Sta di fatto che una visita a Vinovo, Conte non l'ha ancora fatta. La sensazione è che difficilmente la “pastorale“, a breve, potrà essere realizzata. Sotto questo profilo - e al netto delle “punzecchiature“ - la gestione di Andrea Agnelli è stata scevra da incertezze. Prima la società. In fondo, storicamente, è sempre accaduto. L'Avvocato congedò Omar Sivori, l'Ufo che Gianni Agnelli considerava “un vizio“. Boniperti congedò Trapattoni lusingato dall'Inter. Moggi congedò Henry, Vieri, Baggio, Zidane, lo stesso Lippi sedotto dai petrodollari di Moratti. Similmente si è comportato Andrea Agnelli con Del Piero, l'uomo chiamato Juventus. Le frizioni tra Conte e Juventus non giovano alla Nazionale e certamente non giovano alla Federazione. Ci vorrebbe un presidente illuminato. Uno che possedesse l'arte della mediazione. Ci pensi Carlo Tavecchio, magari prendendo lezioni di politica oltre che di bon ton. La faida Juventus - Federazione - Conte può portare al cortocircuito. Con grave, inevitabile danno per il calcio italiano . 

    RISPOSTE AI LETTORI:  

    A Wolverine 72:  le polemiche le ha espresse il Genoa, non la Juventus o gli juventini. I suoi “conti“ sono discutibili. Libero lei di pensare siano corretti. Garcia persevera - a mio avviso - per crearsi un alibi: con argomentazioni da bar.  

    A Ilgandi: Allegri ha spiegato a “la Repubblica“  che in Italia si gioca lenti perché mancano gli spazi. Reputo che Allegri abbia detto una mezza verità. Per giocare veloce servono giocatori tecnici. Juventus e Roma, per parlare di chi sta al vertice, ne hanno 4- 5. Non di più.

    A Kojak-Thg:  E' solo lei a dirlo e a pensarlo. Non c'è juventino che reputi possibile la conquista della Champions. Poi sognare è lecito. A lei di vedere la Juventus eliminata da Immobile. Agli juventini di andare - in Champions - il più avanti possibile. 

    A Andrea the Original:  io invece stimo che Reus sia un giocatore in grado di spostare gli equilibri. Se non ci sarà, la Juventus ne avrà vantaggio. La gara con la Roma è archiviata, ma Garcia continua ad andare stucchevolmente per torrone. Una noia.   

    A Paolaccio:  su una eventuale operazione (a gennaio) Zaza ho le medesime perplessità.

    A FB 50195:  Condivido. Io più che Zaza, chiederei subito Berardi. E anche io ho grande fiducia in Coman. 
     
    A Jack 93c2845: Vangelo. Gara incerta. Forse la più incerta.

    A Vicenza:  punta esterna a destra in un 4-3-3.

    A Antony 63: La stagione finora è stata buona : non condivido il pessimismo. Conte in tre anni ha fatto miracoli. Ora ci corre l'obbligo di vivere il presente e di guardare al futuro. Reputo Conte un grande, ma lasciamo stare Zorro. Conte è anche l'uomo che è andato a lavorare per la Federazione che lo aveva condannato. Essendosi sempre proclamato innocente reputo la sua scelta incoerente. Molto incoerente. 

    Alla prossima, dopo la Supercoppa.   

    Altre Notizie