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    VIDEO Juvemania, decisioni inevitabili: Agnelli dica SI' a Drogba e NO ad Abete

    VIDEO Juvemania, decisioni inevitabili: Agnelli dica SI' a Drogba e NO ad Abete

    • Gianluca Minchiotti

    E' tempo di decisioni importanti in casa Juventus, sia per quanto riguarda il mercato, che sta per partire ufficialmente, sia per quanto concerne la politica sportiva. In entrambe le direzioni, da Juvemania due consigli al presidente bianconero, Andrea Agnelli.

    Partiamo dal mercato, e precisamente da Didier Drogba. Negli ultimi giorni Beppe Marotta e Antonio Conte hanno ribadito il concetto che per la Juve (e per il calcio italiano) non è ancora il momento di ritornare a fare grandi investimenti sul mercato estero, pur augurandosi (Conte) di poter arrivare presto a poter spendere 30-40 milioni per un grande calciatore, uno che faccia davvero la differenza. 

    Sul mercato attuale, però, c'è la grande occasione Drogba: un campione 34enne, ma dal fisico perfettamente integro e con la possibilità di poter fare grandi cose ancora per una stagione e mezzo, fino al giugno 2014. A Drogba andrebbe pagato un ingaggio non indifferente (tre milioni di euro da gennaio e giugno, altri sei per la stagione successiva), ma con l'ex Chelsea si potrebbe ripetere il colpo Pirlo, senza andare a intaccare la possibilità di fare un grande investimento, per un attaccante più giovane (Lewandowski?), in estate. Forza Agnelli, dunque, portiamo Drogba a Vinovo! Per il prosieguo della Champions League potrebbe essere molto utile...

    Capitolo politica sportiva. Dopo le rielezioni di Tavecchio (LND) e Macalli (Lega Pro), questa settimana sarà anche quella dell'elezione del nuovo presidente della Lega di Serie A, e la scelta bianconera di appoggiare il nome di Andrea Abodi è condivisibilissima, alla luce delle capacità manageriali dimostrate da quest'ultimo alla guida della Serie B. Ma a gennaio ci sarà un'elezione ancora più importante, quella del presidente della Figc. L'attuale, Giancarlo Abete, ha già annunciato la sua ricandidatura. Un'ipotesi contro la quale Agnelli dovrebbe battersi fino all'ultimo, proponendo al contempo un nuovo nome. Altrimenti, andrebbero a farsi benedire anni di battaglie su Calciopoli, la rivendicazione dei 30 scudetti, la causa per 443.724.200 euro e i progetti del presidente bianconero per il nuovo calcio italiano. 

    Lo scorso ottobre, Agnelli disse: "Bisogna cambiare il calcio italiano e posizionarlo a livello europeo, dopo i fasti degli ultimi 30 anni stiamo avendo un declino, siamo in presenza di un tracollo strutturale. E' necessaria una riforma strutturale del calcio professionistico che non può più vivere essendo considerato al pari di quello di base. Vorremmo che la locomotiva fosse in grado di procedere al pari degli altri. Oggi siamo al quarto posto, dopo Spagna, Inghilterra, Germania, presto Francia e Portogallo li seguiranno. Riforma dei campionati, riforma Legge Melandri, riforma del numero di squadre professionistiche e del settore giovanile. Riforma dello status del professionista sportivo, tutela dei marchi,legge sugli impianti sportivi, riforma complessiva della giustizia sportiva, queste le tematiche su cui vorremmo confrontarci. Bob Dylan diceva: 'I tempi stanno cambiando' e non hanno smesso, la Juventus non intende affossare come una pietra".

    Come scrisse in quei giorni il direttore Xavier Jacobelli, cosa c'entra questo programma con la rielezione di Abete alla presidenza della Figc? 

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