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    Juvemania: contro il Verona capolavoro della propaganda, il vero avversario dei bianconeri è stato il Var

    Juvemania: contro il Verona capolavoro della propaganda, il vero avversario dei bianconeri è stato il Var

    • Marcello Chirico
    Per giustificare lo scandaloso uso del Var che ha condizionato non poco l'andamento di Juventus - Verona si è fatto un uso massiccio di propaganda. Quella cosa che serve per manipolare le situazioni e orientare i giudizi dell'opinione pubblica. In questo periodo ci si sta ricorrendo per questioni ben più gravi, ma sabato la si è utilizzata anche per giustificare i clamorosi errori di arbitro e varisti.

    A cominciare dai 2 gol annullati a Kean. Per il primo si è tirato fuori un episodio analogo di 8 mesi fa in un Juve-Fiorentina, dove la rete del possibile pareggio viola venne annullato per un impercettibile fuorigioco del giocatore viola Ranieri, ed infatti anche quella volta - come questa -  si aprì il dibattito sull'abuso di tecnologia. Non solo: in quell'occasione la rete viola venne pure viziata da un fallo, sul quale però la propaganda odierna sorvola. C'é pure una sostanziale differenza geografica: Ranieri era appostato sul secondo palo, mentre Kean ha iniziato l'azione sulla 3/4 veronese e stava correndo verso il centrocampo e non la porta.

    Sul secondo, la propaganda ha ammesso che l'azione è partita con Kean che ha preso lo spazio per difendere la palla ma nell'aprire le braccia ha anche colpito Faraoni, e per il regolamento (ottuso) è comunque fallo. Una forzatura esagerata, perché l'attaccante bianconero nemmeno si è accorto di aver colpito l'avversario, a sua volta protagonista  di una pantomima plateale dopo essersi accorto che Kean era andato a segnare. Ma tutto questo il VAR e l'arbitro non l'hanno visto o voluto vedere.

    C'è poi l'episodio del possibile rigore su Chiesa, su cui la propaganda è stata lapidaria: il fallo lo fa lo juventino su Folorunsho, e non viceversa. Invece l'impressione è stata proprio al contrario.

    Ma il capolavoro la propaganda lo ha fatto quando ha individuato l'unico errore dell'arbitro Feliciano nella mancata espulsione di Gatti, per un colpo sul petto sferrato a Djuric nel 1° tempo. L'intervento scorretto c'è, ma sarebbe stato sufficiente il giallo essendo avvenuto in un normale contrasto di gioco. Ovviamente, però, il dibattito è stato spostato su questo episodio anziché sullo scempio generale compiuto durante tutta la gara da Var e direzione di gara, al punto che l'avversario della Juve non sembrava il Verona ma il VAR. L'abilità della propaganda sta proprio in questo,  e sta funzionando.

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