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    Juvemania: Conte gran motivatore, ora diventi anche grande allenatore

    Juvemania: Conte gran motivatore, ora diventi anche grande allenatore

    • Gianluca Minchiotti

    Le fortune della Juventus in questa stagione si devono in gran parte ad Antonio Conte, che finora si merita un otto in pagella. A fronte di un mercato estivo che aveva rinforzato solo in parte la squadra rispetto alla scorsa stagione, ma senza l'arrivo di fuoriclasse in grado di decidere partite e campionati là dove più conta, ovvero in attacco (non è arrivato, solo per fare un esempio, un Aguero), Conte si è ritrovato più o meno la stessa squadra che era arrivata per due volte di fila settima, con l'aggiunta di un solo grande giocatore a centrocampo (Pirlo) e di alcuni buoni giocatori (Lichtsteiner, Vucinic, Vidal).

    In questi mesi, il tecnico salentino è stato bravissimo soprattutto nel rimotivare una serie di giocatori che erano usciti con le ossa rotta e con il morale a pezzi dalle ultime due devastanti stagioni: Buffon è rinato, Barzagli è diventato una sicurezza, Chiellini ha ritrovato determinazione e continuità, Pepe è tornato quello di Udine, Marchisio è definitivamente maturato ed è diventato anche goleador, Matri nelle partite importanti non stecca mai. Al di là degli azzeccati cambiamenti tattici (dal 4-2-4 di inizio stagione al 4-5-1 della vittoria sul Milan all'andata, dal 4-3-3 di novembre e dicembre al 3-5-2 post natalizio), è stata proprio la capacità di motivare (o rimotivare il gruppo) la grande bravura di Conte.
     
    Ora però l'ex capitano della Juventus deve fare un salto di qualità, nella sua stagione e nella sua carriera. Con la squadra che sta "raschiando il barile" (parole sue), Conte deve fare l''allenatore', nel senso più alto del termine. Non più solo motivatore, non più solo tattico, il tecnico bianconero deve avere la bravura e la lucidità che servono, in questa difficile fase della stagione, per non sbagliare più una mossa nella compilazione della formazione iniziale (e tantomeno nei cambi), così come nelle decisioni riguardanti il futuro. In un attacco che non segna, ad esempio, ora servono scelte precise e definitive (chi sono i titolari?). In fase di mercato (già da adesso si deve pensare alla prossima stagione), Conte deve essere così bravo da far valere il credito accumulato in questi mesi in panchina per avere un peso importante nella scelta dei nuovi acquisti (Capello e Mourinho, da questo punto di vista, insegnano). Anche questo vuol dire essere un grande allenatore.   
     

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