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  • Juvemania: rigore è se arbitro (esperto) fischia, vero Milan? Inter: e Scarponi?

    Juvemania: rigore è se arbitro (esperto) fischia, vero Milan? Inter: e Scarponi?

    • Gianluca Minchiotti

     

     
     
    Una settimana dopo la fine del mercato, il calcio italiano torna a parlare del suo secondo argomento preferito: gli arbitri e i processi. Il calcio giocato resta sempre sul terzo gradino del podio.
     
    Punto 1) Alla Juventus, contro il Siena, è stato negato un rigore grosso come una casa (mani di Vergassola). Come juventini, dobbiamo ammettere che anche in Juventus-Cagliari ci potevano stare due penalty per i rossoblù, del tutto simili a quello reclamato dalla Juve contro i toscani. Ma non è sul singolo episodio che verte la protesta bianconera. Il "maggior rispetto" richiesto giustamente da Beppe Marotta riguarda le designazioni: la squadra prima in classifica meriterebbe di essere arbitrata da direttori di gara all'altezza, non da un semi-esordiente come Peruzzo. Un esempio? Milan-Siena 2-0 dello scorso dicembre, gol di Nocerino e rigore realizzato da Ibrahimovic (rigore causato da un 'tuffo' di Boateng): arbitro l'internazionale Bergonzi. 
     
    Punto 2) Le tre giornate di squalifica inflitte a Ibrahimovic sono sacrosante. Hai voglia a sostenere che il gesto è 'solo' antisportivo (due giornate) e non 'violento' (tre giornate). Cosa c'è di più violento, su un campo di calcio, del rifilare un ceffone a un avversario a gioco fermo? I Milan ha ragione a sostenere che anche Aronica, difensore del Napoli, meritasse espulsione e squalifica, e che il pugno rifilato da Dias, difensore della Lazio, a Van Bommel in Coppa Italia, fosse più grave della sberla di Ibra. Infatti Dias avrebbe meritato più delle tre giornate di squalifica che ha rimediato, mentre per Ibra tre turni sono decisamente appropriati. Detto questo, e aggiunto che, in sede di ricorso, non ci stupiteremmo se i turni di stop fossero ridotti a due, bisogna anche dire che un Milan-Juve senza Ibra dispiacerebbe un po'. Perché nel calcio, e nello sport in genere, è sempre bello giocare e vincere contro avversari che siano al meglio delle loro potenzialità. Dispiacerebbe un po', come dispiacque alla Juve non poter schierare Ibrahimovic nel match decisivo per lo scudetto 2004-05, anche allora Milan-Juventus. Ibra non giocò quella gara perché squalificato per tre giornate (con la prova tv) per la famosa 'cravatta' a Cordoba durante un Juventus-Inter, un gesto decisamente meno grave e violento del ceffone rifilato dallo svedese ad Aronica.
     
    Punto 3) Da ieri, lette le motivazioni della sentenza del processo di Napoli, sappiamo che il campionato 2004-05, quello nel quale la Juventus giocò il match decisivo per lo scudetto senza il suo attaccante più forte (vedasi punto 2), non fu alterato, cioè fu regolare. Il dibattimento infatti "non ha dato conferma del procurato effetto di alterazione del risultato finale del campionato 2004/05 a beneficio di questo o quel contendente...". Punto e a capo. Per Moggi, condannato, si parla di "reato di tentativo di frode sportiva...", ma la sua figura, come è noto, è stata sganciata, dalla sentenza, da quella della Juventus. Per il giudice, "rotto il rapporto organico di Moggi con il datore di lavoro", il potere personale dell'ex dg bianconero aveva "manifestazioni esteriori esorbitanti dall'appartenenza alla società". Fra le altre cose, la sentenza smonta una volte per tutte uno dei cavalli di battaglia preferiti dagli ultras dei PM di Napoli: la tesi del sorteggio arbitrale (effettuato con le sfere) truccato. Nella motivazione si legge chiaramente: "Il sorteggio non è taroccato". Ma quel che più conta, non solo  il sorteggio arbitrale non fu taroccato, ma non lo fu, ripetiamo, nemmeno il campionato 2004-05, quello oggetto dell'indagine e del processo. Il campionato 2005-06, vinto dalla Juve con 91 punti, invece non è mai stato nemmeno oggetto di indagine. E pensare che c'è ancora chi si vanta di averlo vinto a tavolino... A tal proposito vorremmo citare le parole del ciclista Michele Scarponi, che ieri si è visto assegnare a tavolino la vittoria nel Giro d'Italia 2011 in seguito alla squalifica di Contador: "Con la mia squadra prendo atto delle decisioni degli organi preposti a valutare il caso Contador. Dal punto di vista umano, mi dispiace molto per Alberto. Per quanto riguarda l'aspetto professionale, questa decisione non cambia il valore dei risultati ottenuti fino a ora e dei miei obiettivi futuri". "Prendo atto" e "non cambia il valore dei risultati ottenuti", altro che smoking bianco dell'onestà!

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