Calciomercato.com

  • Getty Images
    Juvemania, Bosco: la Juve torna a fare paura. Si ricomincia a parlare di arbitri

    Juvemania, Bosco: la Juve torna a fare paura. Si ricomincia a parlare di arbitri

    Madama torna a far paura. Quinto posto e meno sette in classifica dal Napoli capolista. La rincorsa della Juve, tra luci ed ombre prosegue. Dal recente turno di campionato Madama ha ottenuto il massimo ipotizzabile. Ha preso tre punti all'Inter e alla Roma. Due alla Fiorentina. Si è messa alla spalle Sassuolo e Milan. Ora è attesa dalla trasferta a Roma con la Lazio. E ancora non si sa con quali uomini potrà affrontarla. Pogba squalificato. Hernanes e Pereyra ai box per infortunio. Khedira e Lemina in via di guarigione. Gli arruolabili - mentre sto scrivendo - sono Sturaro, Marchisio e Padoin e Asamoah, se come penso sarà 3-5-2, il modulo richiesto (e concesso) dalla vecchia guardia ad Allegri. Di necessità virtù: l'impossibile e poco remunerativo “ rombo“ per il momento va in archivio. Lazio–Juventus è una gara delicata. Per il valore dei laziali, per il momento difficile che la squadra di Pioli sta vivendo, per quei torti arbitrali subiti ad Empoli.

    Qui la questione si fa delicata. Sarà un caso (ma io andreottianamente penso non lo sia) ma appena la Juventus si è messa sulla scia delle prime quattro, ecco sbucare le lamentele. Ha protestato l'Inter per un “giallo“ (forse eccessivo) che l'ha costretta in dieci per un tempo al San Paolo. Ha protestato la Lazio (giustamente), ha protestato la Fiorentina. La Juventus è ancora lontana dalla vetta, eppure fa paura. Le lamentele lo certificano. Ora le moviole sono il sale delle trasmissioni televisive. Fomentano discussioni, dibattiti, in alcuni talk show sportivi, insulti e minacce. Ma come spiega un ottimo articolo del “Corriere della Sera“ le riprese televisive (dunque anche la regia) le gestisce Infront. Le ha vendute in esclusiva la Lega per una consistente remunerazione. Il problema è essendo unica la regia (quello che vedete su Sky, Mediaset, Rai sono immagini di Infront), detta regia può fare quello che vuole. Può evidenziare un fallo, una gomitata, un fuori gioco.  Può soffermarsi su alcuni striscioni pubblicitari a scapito di altri, può ignorare le proteste dei tifosi e le loro contestazioni scritte. Può ignorare del tutto dettagli, magari basilari, di una azione. Pare che recentemente si siano persi addirittura un gol del Milan . 

    I “SEGMENTI“ DI GALLIANI - Insomma Infront è il Grande Fratello preconizzato da Orwell. Racconta la “sua” verità. Verità che inevitabilmente si riverbera (gol dentro o fuori? Fuorigioco , millimetrico o evidentissimo?) sulle moviole. Ci sono voluti decenni e le rivelazioni del principe dei moviolisti Carlo Sassi, per scoprire che il celebre “gò de Turone“ ritenuto valido (anche oggi) da legioni di romanisti, altro non era che il frutto di una manipolazione eseguita in montaggio da un altro celebre volto sportivo della Rai, tifoso fino al midollo. Vale a dire che per decenni la narrazione di quel gol è stata truffaldina. Quindi non mi meraviglio se un sofista del calibro di Adriano Galliani racconti ai microfoni di una radio che la Juventus, in fondo negli ultimi cinque anni, non ha stravinto rispetto al Milan. Galliani (che fa bene il suo mestiere di narratore)  è specialista in “segmenti“, in porzioni di campionato o di stagioni calcistiche. Una specialità della ditta, sia che si tratti del Diavolo o del Biscione. Quando lavoravo con Indro Montanelli, per un paio d'anni mi sono occupato nel suo giornale di spettacoli e di audience. Ogni domenica mattina parlavo con un bravo dirigente della Fininvest il quale mi spiegava (in modo devo dire convincente) che i 4 milioni e mezzo di spettatori che avevano seguito lo show della Carrà, spurgati delle pause pubblicitarie (che Rai Uno, allora non aveva ) ed esaminati per segmenti (Canale 5 partiva prima, non ricordo male e finiva prima) in realtà pesavano di più dei 9 milioni (vado a memoria e quindi i dati sono approssimativi) dello spettacolo condotto per la concorrenza da Lino Banfi. Aveva ragione - per segmenti – quel bravo dirigente. Ma complessivamente la “narrazione“ era farlocca. Simile a chi dicesse che, sconfitto quattro a uno, avendo segnato il primo gol, in realtà fino (mettiamo) al venticinquesimo minuto, a vincere è stato lui . 

    OCCHIO A CANDREVA - Lazio-Juve, in ogni caso prevedo (almeno spero) sarà una partita godibile, aperta. La Lazio ha bisogno di vincere, quindi non metterà un autobus davanti alla porta come ha fatto, a Palermo, Ballardini. I pericoli verranno dalla fascia destra della Lazio, dove Basta produce spinta, Candreva e Felipe Anderson, qualità e imprevedibilità. Una gara che dirà molto sullo stato di salute della Juventus. E anche sui suoi progressi in fatto di gioco. Dovesse Allegri affidarsi al collaudato 3-5-2 con caratteristiche difensive (Evra e lo svizzero ai lati ) giocherebbero 9 uomini che si conoscono e che erano presenti in rosa anche la scorsa stagione. E se in avanti ci saranno Mandzukic e Dybala verrebbero confermati gli attaccanti più produttivi in questo scorcio di stagione.

    NAPOLI E INTER DA SCUDETTO - Un occhio al campionato, dove il Napoli vincendo con l'Inter  non potrà più nascondersi: è una candidata allo scudetto. Ma attenzione all'Inter: è una vera squadra e ha un gioco. A parità di uomini l'Inter ha mostrato pecche risapute. Ma in dieci ha esibito un piglio da prima della classe, con un gioco brillante. Senza un puntero (Icardi) ma con trequartisti in grado di confondere una difesa tradizionale come quella del Napoli. Anche l'Inter proprio in virtù di questa esaltante sconfitta non può più nascondersi: è da scudetto. Credo meno alle potenzialità della bellissima Fiorentina di Paulo Sosa e della Roma. La Juve? Se continua a vincere e a migliorare nel gioco può tentare un aggancio che oggi appare complicato al limite dell'impossibile. Ma quelli sono la Juventus: nelle difficoltà si esaltano.

    UN ALTRO DERBY - Un occhio alla Champions dove a Siviglia basta un pareggio per vincere il girone, accedendo agli ottavi con la certezza di non essere sorteggiati con Messi o con Lewandowski, Un occhio alla Coppa Italia. Sarà derby. E sarà una superpartita con il Toro che ancora si lecca le ferite per il gol (di chiappa) subito da Cuadrado all'ultimo secondo. Di solito due sono le gare che contano per i granata: i derby. Il Fato (o un computer … addomesticato ?)  quest'anno concede agli uomini di Ventura una terza possibilità. Un occhio (ce ne vorranno quattro a questo punto … ) anche al mercato. Ora il nome più gettonato per il centrocampo mi dice l'amico Minchiotti, è al momento Soriano. Forse nell'ambito di un prestito (senza diritto di riscatto) di Rugani, fino a giugno. Spero di no, perché  spedire un giocatore in una squadra precipitata verso il basso e che ha cambiato già allenatore, non è il massimo per un giovane. Soriano non mi scalda. Ma forse sarà una soluzione obbligata. Né Gundogan, né Tielemans pare si muoveranno nella prossima finestra di mercato. Arriverà un difensore se Caceres sarà ceduto. Se sarà un esterno basso, Rugani non esce. Se sarà un difensore multiuso come l'uruguagio, magari Rugani verrà mandato a giocare con continuità. E la punta? Parliamoci chiaro: se arriva Lavezzi, Max Allegri deve cambiare modulo 4-3-3. Uno come Lavezzi non lo prendi per farlo sedere in panca o per impiegarlo una tantum.

    I NUMERI DI ZAZA - In caso di arrivo dell'argentino l'indiziato numero uno alla cessione è Zaza. Sarebbe un peccato: Zaza non è un fuoriclasse, ma si adatta a fare il Ravanelli della situazione. E soprattutto Zaza sfogliando una di quelle statistiche che piacciono tanto a Galliani, nel rapporto tempo in campo, gol realizzati, è al primo posto. Davanti a Mandzukic, Dybala e a Morata. Il quale Morata deve essere intelligente e capire da quale cul de sac sta uscendo la Juventus. E quali siano le necessità di un allenatore, costretto (da infortuni, sfortuna, giocatori chiesti e mai arrivati) a rinunciare al modulo che aveva in testa. Se vuol giocare, Morata impari da Zaza e Dybala. Due che in prima battuta fanno gli stopper sui difensori avversari.

    FORZA MATTIELLO - Mi congedo con un pensiero. Lazio–Juventus mi rammenta la strepitosa prestazione del baby Mattiello. Un ragazzo bravo e sfortunato al quale mando un saluto e l'augurio di tornare ancora più forte. Ne sono convinto: Mattiello sarà un pilastro della Juve del futuro.

    Altre Notizie