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    Pippo Russo: CR7 e il jet troppo privato

    Pippo Russo: CR7 e il jet troppo privato

    Roba da ricchi. È stato il pensiero largamente condiviso, quando due settimane fa il quotidiano Correio da Manha ha dato notizia dell’ultimo sfizio di Cristiano Ronaldo: un jet privato Gulfstream G200 da otto posto, cui è stato dato il nome Galaxy. Comprato per la modica cifra di 19 milioni di euro, riferiva la testata portoghese, e utilizzato la prima volta il 9 novembre in occasione del viaggio a Londra per la prima mondiale del docu-film “Ronaldo”. Nell’immediato la notizia era stata accolta come l’ennesima stravaganza di un personaggio cui certo i denari non mancano (secondo Forbes i suoi guadagni annui ammontano a quasi 80 milioni di euro), e che se ha da fare un regalo di nozze al suo agente Jorge Mendes gli compra un’isola greca. Ma nei giorni scorsi l’acquisto di quel velivolo è diventato un caso. Si è infatti venuti a conoscenza che la vendita del jet ha portato alla cacciata del venditore, Javier Monzon, dalla presidenza onoraria della società Indra (LEGGI QUI). Che è una multinazionale spagnola del settore Information & Technology, e opera anche in altri settori strategici come trasporti, difesa, telecomunicazioni, energia, servizi finanziari. Partecipata in quota anche dallo stato spagnolo, che nel 2013 è rientrato nell’assetto proprietario della holding e col 20% ne è l'azionista di maggiornaza (LEGGI QUI), Indra sta attraversando una fase di crisi con pesante ristrutturazione in corso. Sicché è comprensibile quale sconcerto si sia diffuso presso il consiglio d’amministrazione della società man mano che venivano resi noti i dettagli sulla compravendita del jet.

    Un articolo pubblicato dall’agenzia Europa Press ha svelato che il velivolo era stato acquistato da Monzon attraverso un contratto di leasing, coi soldi di Indra ma senza darne informazione al consiglio d’amministrazione. E poi allegramente venduto a CR7. La vicenda ha portato alla destituzione di Monzon dalla presidenza onoraria di Indra con voto unanime del Consiglio d’amministrazione (LEGGI QUI). Che è presieduto da Fernando Abril-Martorell, succeduto allo stesso Monzon lo scorso gennaio. In quel momento liberarsi completamente del presidente esecutivo uscente era parso impossibile, anche perché i ben informati sulla mappa del potere politico-economico spagnolo accreditano Monzon di una lunga consuetudine col re Juan Carlos. Inoltre, la presidenza onoraria all’ex presidente esecutivo è stata accompagnata da una modica buonuscita dal 16 milioni di euro.

    La vicenda dell’aereo disinvoltamente venduto a CR7 viene descritta dai media spagnoli come la classica goccia che fa traboccare il vaso, dato che nel frattempo il Cda di Indra stava già passando al setaccio le condotte di Monzon. Quanto a Cristiano Ronaldo, si deve supporre che in questa vicenda rischi di essere vittima. Piuttosto, altri sono i dettagli curiosi emersi da questa storia e riguardanti l’attaccante del Real. Li ha svelati ieri un articolo del quotidiano spagnolo El Mundo (LEGGI QUI), In primo luogo, pare che l’aereo sia costato 5,5 milioni, e non 19 come detto in un primo tempo. Trattandosi infatti di un velivolo di terza mano, il prezzo di mercato scende di conseguenza. L’altro dettaglio riguarda l’uso che CR7 avrebbe preso a fare del suo nuovo gioiello. Come fosse prendere la metro. El Mundo racconta di fughe frequenti da Madrid con ritorno in tempo utile per l’allenamento del mattino. Con somma malizia, il cronista dice che fra le destinazioni conosciute c’è anche il Marocco, dove  CR7 ha un caro amico in Badr Hari, campione di kickboxing. I due, lo scorso ottobre, conquistarono i titoli di tabloid e rotocalchi per essersi fatti immortalare in scatti il cui intento era inviare un messaggio anti-omofobia (LEGGI QUI). Colpo ben assestato, non c’è che dire. CR7 a Madrid deve essere amato molto meno di quanto sembri.

    Pippo Russo
    @pippoevai

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