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    Juve, UFFICIALE il rinnovo di Gatti: i dettagli

    Juve, UFFICIALE il rinnovo di Gatti: i dettagli

    Federico Gatti e la Juventus avanti insieme. Oggi il difensore classe '98 ha firmato il rinnovo del contratto e in questi minuti è arrivata l'ufficialità del prolungamento fino a giugno 2028. Ad annunciarlo è stato lo stesso giocatore in diretta su Twitch.

    L'ANNUNCIO - "Oggi è un giorno speciale, ho firmato il rinnovo. C'erano anche i miei genitori e la mia compagna, è stato quasi più emozionante vedere loro. Proseguire la mia carriera qui è sicuramente una grandissima emozione".

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    ATTO DI FIDUCIA - "Il rinnovo significa molto, ogni tanto mi capita di ripensare al passato... Passo sempre dalla casa di mio nonno e non avrei mai pensato di poter tornare a vivere a Torino, è un sogno che vivo ogni giorno".

    ESEMPIO - "Essere un esempio mi fa piacere, vorrei trasmettere quello che è stato il mio passato a chi magari vive un momento difficile della carriera, sportiva o lavorativa. L'ho provato sulla mia pelle, lo posso spiegare e non ho intenzione di accontentarmi nè di fermarmi".

    SOPRANNOME - "Gattone mi piace molto, è diventato iconico e mi rispecchia".

    AUGURIO - "Di vincere un trofeo, è ciò che voglio e che ho in testa. Non so quando sarà, ma sono sicuro che succederà. Mi auguro al più presto, un po' l'ho già sognato... il giro nel pullman scoperto, quel giorno sul campo. Stiamo facendo il massimo per questo obiettivo. Sarà una giornata di sole, con tutti i tifosi che canteranno".

    PRESTITO DOPO LA FIRMA - "Una settimana travolgente... Volevo andare via dal Frosinone, era l'occasione della vita e non sai mai cosa può succedere, ci sono troppe variabili. Avevo tante offerte, poi la Juve che si era già interessata ha saputo che si erano fatte vive altre squadre e ha deciso di puntare su di me: è stato un giorno che ricordo ancora, sono partito alle 5 da Napoli e alle 7 ero qui. C'erano zero gradi e sono sceso in camicia, ero talmente preso dall'adrenalina... Poi ho fatto gli ultimi mesi al Frosinone, era la scelta giusta, e sono arrivato qui a luglio".

    IDOLI CALCISTICI - "Faccio il difensore da 3 anni, prima guardavo altre zone: centrocampisti, attaccanti... Ma non avevo un punto di riferimento. Ora guardo tante partite, studio molti difensori anche di altri campionati".

    DEBUTTO CON LO SPEZIA - "Da lì è partito questo cammino stupendo, l'anno scorso è stato travagliato ma per me è stata un'esperienza pazzesca. Per me è un mondo nuovo, faccio mille esperienze ed è stupendo".

    'SONO DAVVERO QUA?' - "In campo non pensi a nulla, non senti neanche i tifosi cantare. Poi quando finisce la partita e la riguardi è un po' strano, ma lo devo vivere con tutto me stesso perchè voglio arrivare più in alto possibile".

    CONVINCERE IL MISTER - "La mia voglia giornaliera, il mio non mollare mai mi ha portato a questo. Ma devo ringraziare lo staff e il mister per la fiducia, tutti coloro che lavorano nella Juve - anche i magazzinieri, i fisioterapisti - e i miei compagni di squadra. Senza di loro non sarebbe stato possibile. Qui mi sento a casa, mi sento importante. Giocavo poco, ma in allenamento lavoravamo duramente per farci trovare tutti pronti. Anche solo stare pronto è difficile. Poi le cose sono andate bene, ho fatto l'esordio in Europa League a Friburgo. Ho un po' il rammarico per l'Europa League, ci ho creduto veramente ma ci rifaremo, è dalle sconfitte che cresci di più".

    GOL CON IL FRIBURGO - "Emozione enorme, avrei voluto correre ovunque intorno al campo, ero impazzito. La cosa più bella era vedere i miei compagni correre ad abbracciarmi, è stato bellissimo. Ci ho sperato, c'erano tanti piccoli fattori come il gol all'ultimo a Siviglia... Però è da queste cose che si cresce, vedremo in futuro".

    I TIFOSI - "Crei un legame, sarà per il modo in cui giochi... Per me i tifosi sono fondamentali, ti danno quella spinta in più per andare oltre la fatica, spingerti ovunque. Per me sono una parte fondamentale di una società, sono contento che sono tornati e si sente tanto allo stadio. Anche in Serie C facevo tutto il campo per esultare, quando sei lì non ti rendi conto da quanto sei preso dall'euforia...".

    GOL NEL DERBY - "Assurdo, il primo gol in Serie A nel derby contro il Torino... Io che sono di Torino lo sento molto, poi è stato bello perchè abbiamo vinto 2-0, se avessimo perso avrebbe avuto un altro valore. Cos'altro devo dire?".

    COMPAGNO PIU' DIVERTENTE - "Io faccio tanti scherzi e me ne fanno, qualcuno è più permaloso... Ci sono tanti compagni con cui scherzo, voglio fin troppo bene a loro".

    FIDUCIA DELLA SOCIETA' - "Fondamentale, abbiamo avuto una settimana difficile ma sono queste le cose che aiutano a crescere e a lavorare su se stessi. In quei momenti devi essere focalizzato su te stesso, senza sentire quello che dicono in giro. Le persone che hai al tuo fianco sono fondamentali, la famiglia, i compagni e i tifosi, quelli veri. Come l'anno scorso, in molti ci stavano vicini quando le cose non andavano bene".

    STADIO IN CUI SOGNA DI SEGNARE - "San Siro, contro una delle due...".

    VITTORIA CONTRO IL MILAN - "Fondamentale, è stata una partita complicata. Loro sono molto forti, avevano assenza importanti e giocare a San Siro è molto complicato. Inter e Milan sono veramente forti. Vincere quella partita, per come si era messa, era difficile ma abbiamo portato a casa 3 punti d'oro senza prendere gol. Tek ha fatto una parata pazzesca, fondamentale perchè poi in settimana hai più fiducia. La vittoria aiuta sempre a crescere e a lavorare bene".

    IL PIU' DIFFICILE DA MARCARE IN ALLENAMENTO - "Ce ne sono tanti, lì davanti sono tutti forti: Vlahovic ha delle caratteristiche, Chiesa altre, Kean e Milik anche... Sono tutti fortissimi, è difficile marcarli. In Serie A? Leao, troppo imprevedibile. Ha uno strappo pazzesco, quando hai palla è anche più difficile perchè appena lo perdi non lo prendi più. Serve un'attenzione mentale pazzesca, poi devi sperare di non prendere il giallo nel primo tempo se no difficilmente finisci la partita. Penso a Vinicius, Mbappè, questi attaccanti sono difficilissimi da marcare".

    MAGLIA 44 - "Sono fedele alla 4. L'ho presa per un motivo che poi svelerò più avanti".

    DIFESA A 4 O A 3? - "A 3 mi piace molto, puoi essere più aggressivo uomo contro uomo e ti puoi spingere in avanti. Giochi contro attaccanti forti. A 4 sei un po' più coperto ma c'è tutto un lavoro di catena, è difficile".

    PERCORSO EXTRA CALCIO - "Lavoravo, il calcio veniva quasi come una passione perchè mi allenavo la sera dopo la giornata lavorativa in Eccellenza. Una parte della vita più formativa, mi ha fatto capire il valore delle cose. Poi ho avuto la fortuna grazie ai miei compagni delle squadre passate di trovare direttori che hanno creduto in me, e piano piano sono arrivato alla Juventus. Magari sembra assurdo, ma se adesso dici a un ragazzo che gioca in Promozione che tra 4 anni sarà alla Juventus ti risponde che sei ubriaco al 99,9%... (ride, ndr.). Eppure a me è successo, ora sono qua e voglio arrivare il più in alto possibile, non voglio accontentarmi".

    GRINTA - "Viene da lì, io prima giocavo mezzala e non avevo quella grinta che ho adesso. Quella è stata grazie al mio percorso, andare via lontano da casa. Lì o cresci o cresci per forza, sei lontano dalla famiglia e devi aggiustarti in un modo o nell'altro".

    MESSAGGIO ALLA GENTE - "Vorrei dire alle persone, se hanno una passione o un sogno, di non lasciarlo per nulla al mondo. Anche a me continueranno a dirmi che non sono pronto, succede in qualsiasi mondo e aspettano il tuo fallimento. Ma devi pensare a te stesso, focalizzarti su ciò che realmente vuoi, fregartene di quello che dice la gente. Non si può pensare di piacere a tutti, saranno sempre pronti a insultarti e poi a salire sulla barca quando le cose vanno bene".

    RAPPORTO CON IL MISTER - "Ottimo, scherziamo spesso... Questa è una cosa importantissima, io cerco di curare più cose possibili anche con lo staff. Con mister Magnanelli faccio tante analisi per migliorarmi, l'anno scorso Bianco mi ha dato una grande mano".

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