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Juve, parla Moggi: 'Io vittima di Palamara. Era uno sconosciuto, grazie a Calciopoli ha fatto carriera!'
IL RAPPORTO - Questo, invece, il pensiero sul rapporto con Palamara: “Era un pm sconosciuto, che ancora doveva assurgere agli onori della cronaca, base di partenza per la scalata ai vertici della carriera. Gli avvenimenti che lo stanno travolgendo, oltre a confermare che il tempo è galantuomo, mi fanno sospettare che egli nella sua indagine non avesse mancato di considerare che mettere sotto processo il calcio gli avrebbe garantito una straordinaria visibilità. Io fui indagato per la gestione degli arbitri, che nulla c'entrava con la Gea (e infatti cadde) ma la mia presenza garantì la spettacolarizzazione del giudizio. Le accuse furono respinte dal tribunale ma Palamara non ne risentì e l'onda di quel processo lo proiettò nell'Olimpo dei magistrati, fino a farlo diventare presidente dell'ANM. Obiettivo centrato”.