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  • L'Espresso: 'Anche la Roma alla corte di Palamara'. Biglietti e informazioni, i contatti di Baldissoni con il pm

    L'Espresso: 'Anche la Roma alla corte di Palamara'. Biglietti e informazioni, i contatti di Baldissoni con il pm

    Anche la Roma alla corte di Luca Palamara, magistrato indagato per presunta corruzione, divulgazione di informazioni riservate e scambio di favori. L'Espresso dedica un ampio approfondimento all'ultimo scandalo della giustizia capitolina, definendo Palamara come il Mr Wolf italiano (in riferimento al celebre personaggio della pellicola 'Pulp Fiction' interpretato da Harvey Keitel e che 'risolve i problemi') e pubblicando alcuni stralci delle conversazioni Whatsapp del magistrato. La lista dei personaggi che cercano Palamara è lunga e variegata, dalla politica (il segretario del PD Nicola Zingaretti e l'ex ministro dell'Interno Marco Minniti) allo spettacolo (Raul Bova chiede di "indagare su questa sentenza, un'ingiustizia senza precedenti. Tutti assolti tranne me...ti chiedo di verificare se ho meritato una condanna così dura. Così mirata. È stata considerata una manovra premeditata? Sono sotto choc") fino all'imprenditoria. E al calcio.

    ROMA - Palamara è un grande tifoso giallorosso, conosce Claudio Ranieri e Luciano Spalletti ma il rapporto più intenso, rivela L'Espresso, lo ha con Mauro Baldissoni. E' al direttore generale infatti che si rivolge per chiedere più volte biglietti per le partite della Roma, soprattutto per quelle di Champions League: è capitato a marzo 2018 per la super sfida con il Barça ("Buongiorno Mauro scusami la seccatura ma ho promesso a mio figlio di portarlo a Barcellona e sto trovando difficoltà a reperire due biglietti") e, due giorni dopo aver ottenuto e gustato il confronto con i catalani, tocca all'Inghilterra: "Buongiorno Mauro la seccatura te la chiedo nei limiti del possibile anche per Liverpool sempre con mio figlio grazie come sempre", "Non sarà facile Luca. Vediamo" la risposta di Baldissoni; richiesta poi reiterata da Palamara.

    CASO PARNASI - Il 13 giugno 2018, giorno degli arresti di Parnasi e Lanzalone nell'ambito delle indagini sul nuovo stadio di Roma, le parti si invertono ed è Baldissoni a chiedere informazioni a Palamara, che lavora a pochi metri di distanza dagli inquirenti che hanno condotto l'inchiesta e si dice subito disponibile a un incontro privato con il dg giallorosso. 

    Baldissoni: "Luca, ma cosa è successo su Parnasi? C'è davvero sostanza?"
     
    Palamara: "Buongiorno Mauro in giornata o anche domani ci vediamo per un caffè?".
     
    Baldissoni: "Sono a Roma. Dimmi tu".
     
    Palamara: "Alle 11 caffè palazzo Montemartini saletta interna?".
     
    Baldissoni: "Ok. Un po' prima".

    La conversazione prosegue nei giorni seguenti, quando Baldissoni deve essere sentito come testimone nnostante Ielo abbia sottolineato che l'AS Roma "è fuori da questo sport": "Spero di parlarci il prima possibile. Vorrei capire che dire a tutti gli investitori americani tra l'altro..." scrive Baldissoni. Il giorno seguente, dopo l'audizione del dg giallorosso dagli uffici allora guidati da Giuseppe Pignatone, un nuovo scambio riportato da L'Espresso.

    Palamara: "È rimasto molto soddisfatto per oggi e di te".
     
    Baldissoni: "Sono contento. Gli ho detto che resto a loro disposizione se gli serve qualche chiarimento. Con piacere. Anche informalmente".
     
    Palamara: "Ok. Ci prendiamo caffè nei prossimi giorni".

    Gli incontri si susseguono nei mesi successivi, Baldissoni preoccupato dagli sviluppi dell'inchiesta e Palamara, che chiede i biglietti per le partite, buon aggancio per avere informazioni di prima mano. Tuttavia Ielo, contattato da L'Espresso, nega di aver mai dato al pm qualsiasi dettaglio dell'inchiesta: "Non lo sentivo né lo incontravo da mesi".

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