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    Juve, lo scudetto non si vince con i Miretti: ad Allegri serve un big in regia

    Juve, lo scudetto non si vince con i Miretti: ad Allegri serve un big in regia

    • Gianfranco Accio
    Un bacio inedito, quello di Chiesa sulla fronte di Vlahovic. Quella dei due ex viola, è stato un momento di un'armonia emotiva lontana anni luce da una partita di calcio. La cornice, che assisteva a Genoa-Juventus, ha coinvolto gran parte dello stadio Ferraris, subito dopo il gol su rigore, messo a segno da Chiesa. Diciamo subito che si è trattato di una vera e propria strenna natalizia confezionata da Badelj che (mancando un facile stop) al limite della propria area, donava a Vlahovic l'assist per Chiesa a tu per tu con Martinez. Il portiere genoano agganciava (con le mani) le gambe del bianconero, con il conseguente inevitabile rigore. Un episodio plasticamente probabile, che poteva indicare la strada per una vittoria juventina.

    Per la verità, la ripresa dimostrava che, i “grifoni” non erano disponibili a recitare un ruolo da comprimari. Infatti il pareggio maturava nei primi minuti della ripresa, con la Juve ancora intenta a sorseggiare l'ultima goccia di un tè rivelatosi amaro. Pareggio e palla al centro. In sintesi la gara proseguiva sviluppando trame di gioco accese, simboleggiate dalla mancata espulsione di Malinovskyi al 90esimo, il quale in ruvida scivolata, brandiva i tacchetti sulla caviglia di Yildiz. Per Massa (come si dice in un'espressione gergale vuota di significato) non c'erano gli estremi per il rosso diretto. Infine Martinez salvava il risultato, alzando l'ultima penetrazione confusa ed arrembante dei bianconeri.

    In definitiva questa era la gara che avrebbe dovuto indicare il crescente profilo della Juventus in proiezione scudetto. Diciamo subito che il centrocampo è apparso e appare, anche in prospettiva, illuminato da una luce fioca ed ombrosa. Ci vorrebbe un faro dotato da una luminosità intensa. Inutile piangere sul passato ormai vetusto, leggi Pogba, aprendo un capitolo arcaicamente superato. Se aggiungiamo che Rabiot, assente per problemi fisici, è comunque in grado di offrire un supporto sostanziale estremamente efficace, capiremo come la funzionalità della zona mediana non può affidarsi a giocatori ancora acerbi come Miretti o giovani di belle speranze come Hans Nicolussi Caviglia. Insomma proprio là, nel mezzo, dove la fonte del gioco deve produrre sorgenti che alimentano significative occasioni, il deficit creativo appare decisamente latitante. Per questa ragione la Juve è costretta ad inventarsi giocate spesso estemporanee con Chiesa, marginalizzando un gioco corale esteticamente migliore e sicuramente più incisivo. Del resto, lo stesso Vlahovic prova incursioni fittizie, affidandosi ad una generosità ed un impegno davvero encomiabili. Tutto ciò non basta e la Juve, spesso si affida al supporto dei gladiatori della difesa, sempre pronti a sostituire, anche con reti decisive, le carenze di un attacco disarmonico.

    Terminando c'è da dire, per le ragioni che desidero ribadire, che le formazioni messe in campo da Allegri, dovrebbero disporre di un paio di giocatori d'eccellenza, necessari per offrire anche contributi visivi schematicamente apprezzabili dal pubblico. A gennaio, il cosiddetto mercato di riparazione, potrebbe dare quel volto meno sparagnino e quindi ancor più graffiante, che la platea bianconera aspetta ormai da troppo tempo. Alla luce di quanto si è visto in Genoa-Juventus, si può verosimilmente affermare, che la Juve non disponendo neppure di una panchina lunga, ha già raggiunto risultati di tutto rispetto, ma non pari (almeno sulla carta) a quelli, fin qui, evidenziati dalla squadra interista guidata da Inzaghi. In ogni caso, senza pianificare frettolose conclusioni, si può dire che, avendo l'impegno di Champions League, l'Inter potrebbe andare incontro ad un rallentamento primaverile del tutto lecito, che colmerebbe il gap fin qui registrato tra le due più accreditate contendenti alla corsa scudetto. Tutto dipenderà dal cammino europeo dei nerazzurri e dalle operazioni di positivo ritocco invernale dell'organico bianconero.

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