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    JUVEMANIA CAMPIONE Le pagelle dello scudetto

    JUVEMANIA CAMPIONE Le pagelle dello scudetto

    • Gianluca Minchiotti
    Juventus campione d'Italia 2012-13: le pagelle dei bianconeri. Top Conte, Barzagli, Vidal e Pogba; Giovinco in chiaroscuro; flop Isla, Bendtner, Anelka e Lucio.
     
    PORTIERI
    Buffon 7,5 - A gennaio l'IFFHS (Istituto Internazionale di Storia e Statistica del Calcio) lo ha nominato miglior portiere del mondo degli ultimi 25 anni. C'è bisogno di aggiungere altro?
    Storari 6 - Pronto a farsi trovare pronto all'occorrenza: il portiere di riserva ideale. 
    Robinho sv - Non ha mai giocato. 
     
    DIFENSORI
    Barzagli 8,5 - Fare meglio del 2011-12 sembrava impossibile, ma lui c'è l'ha fatta: record di presenze stagionali (ha giocato sempre) e record di rendimento. In una parola, perfetto. 
    Bonucci 8 - Coordina i movimenti della difesa e fa ripartire l'azione, da buon regista arretrato. Un'altra stagione da protagonista per uno dei cardini di questa Juve.
    Caceres 6 - Jolly difensivo di grande utilità, é sua la rete che sblocca il big match con il Napoli nel girone d'andata e che segna la prima differenza fra la Juve e le rivali per il titolo. 
    Chiellini 7 - Neanche un infortunio che lo tiene fuori per oltre due mesi condiziona il rendimento stagionale della roccia della difesa bianconera, sempre su buoni livelli.
    De Ceglie 6 - Stagione condizionata dagli infortuni, ma quando gioca si vede sempre l'attaccamento alla maglia del ragazzo cresciuto nel settore giovanile bianconero.
    Lichtsteiner 7,5 - Da due stagioni, la fascia destra della Juventus è la sua. Corre, difende, attacca, fa assist e segna anche qualche gol. Non si ferma più.
    Lucio 4 - Arriva e dice che la Juve ha 30 scudetti, lisciando il pelo a società e tifosi. Ma a Vinovo resta sempre un pesce fuor d'acqua e a dicembre rescinde, senza essere rimpianto.
    Peluso 6 - Arrivato a gennaio, l'esordio con la Sampdoria è da incubo. Poi si integra negli schemi di Conte e diventa un ricambio ideale, al pari di Caceres.
     
    CENTROCAMPISTI
    Asamoah 7 - Prima parte della stagione da 8: è inarrestabile. Poi arriva la Coppa d'Africa, dalla quale torna un altro Asamoah. Che fa fatica, ma che nel finale di stagione si riprende. 
    Giaccherini 6,5 - Meno impiegato in campionato rispetto alla scorsa stagione, ma sempre utile, come in occasione del pesantissimo gol segnato al Catania al 92'.
    Isla 5 - Arriva da un grave infortunio, ma la sua annata è nettamente al di sotto delle aspettative. E anche Conte, nella seconda parte della stagione, non ci crede più.
    Marchisio 7,5 - Fantastico nei primi mesi della stagione, anche in zona gol. Alla distanza, accusa un po' la fatica e a risentirne sono lo sprint e la lucidità, anche sotto porta. 
    Marrone 6 - Il roster del sito ufficiale della Juve lo annovera fra i centrocampisti, ma Conte lo utilizza per lo più come difensore. E lui difficilmente tradisce. 
    Padoin 6 - Come Giaccherini, è bravo a dare il suo contributo subentrando dalla panchina. A differenza di Giac, all'ex atalantino manca il gol da ricordare. 
    Pepe sv - Salta la stagione per infortunio l'uomo che, come nel 2011-12, avrebbe potuto consentire a Conte di variare il modulo, adottando anche il 4-3-3 oltre al 3-5-2.
    Pirlo 7,5 - Meno presente e onnipresente rispetto alla sua prima stagione a Torino, mette comunque ancora la firma sul gioco della squadra. E segna di più rispetto a un anno fa.
    Pogba 8 - Esplode la stella Pogba, probabilmente il miglior talento europeo in quel ruolo alla sua età (classe 1993). Ha fisico, tecnica e segna gol belli e decisivi. I paragoni si sprecano (Vieira il più gettonato), ma lui è 'solo' Pogba: il futuro è tutto suo. 
    Vidal 8,5 - Anche per lui, come per Barzagli, sembrava impossibile un campionato migliore rispetto al precedente. Invece è arrivato: l'anno scorso iniziò in sordina, per poi imporsi. Quest'anno il rendimento è stato costante e su livelli altissimi. E te ne accorgi quando non c'è. Sul mercato, le offerte non mancano, ma si può rinunciare a un giocatore così?
     
    ATTACCANTI
    Anelka sv - Conte in campionato lo utilizza solo con la Roma all'Olimpico, una delle prestazioni di squadra più opache della stagione. Il perché del suo arrivo a gennaio resta un mistero. 
    Beltrame sv - Esordio in Serie A per uno degli elementi più promettenti della Primavera. 
    Bendtner 5 - Prima dell'infortunio che lo taglia fuori, nelle poche occasioni in cui è chiamato in causa si dà da fare, ma conferma il suo limite storico: non vede proprio la porta.
    Giovinco 6 - E' ufficiale: non è lui l'erede di Del Piero. Gode della piena fiducia di Conte e gioca tanto, a volte anche bene. Ma non arriva mai il gol decisivo, quello che cambia una partita. 
    Matri 6,5 - Gioca meno di Giovinco, ma segna gol più pesanti, come la doppietta con il Cagliari a Parma e il 2-1 con l'Inter al Meazza. Si fa trovare pronto quando Conte chiama.
    Quagliarella 6 - Un inizio da urlo, con la doppietta al Chievo e il tris al Pescara. Poi si spegne la luce, per riaccendersi solo con la perla del gol 'alla Quagliarella' segnato all'Inter.
    Vucinic 7 - Croce e delizia del popolo bianconero. Quando è in giornata è irresistibile, e arrivano gol che spaccano le partite, come con la Fiorentina e a Bologna. Quando invece 'non ha voglia', arrivano gli 'schiaffi' di Conte. Nonostante tutto, è ancora il montenegrino l'unico attaccante indispensabile per il gioco di questa Juventus. 
     
    ALLENATORE
    Conte 9 - È stato il suo scudetto, ancora e più del precedente. Nel 2011-12, prese una squadra che arrivava da due settimi posti (come ama spesso ripetere) e la portò al tricolore. Quest'anno però il compito era ancor più difficile: perché ripetersi non è mai facile e perché la sua stagione era iniziata con il macigno di una squalifica di quattro mesi nell'ambito dell'inchiesta sul calcioscommesse. Sostituito egregiamente in panchina prima da Carrera e poi da Alessio (voto 8 per entrambi), Conte ha sempre avuto in pugno la situazione, aumentando via via il suo peso anche all'interno della società e rifilando agli avversari distacchi abissali sul campo. 

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