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    JUVE CAMPIONE: la cavalcata bianconera verso un altro 5 maggio

    JUVE CAMPIONE: la cavalcata bianconera verso un altro 5 maggio

    • Gianluca Minchiotti
    Juventus Campione d'Italia 2012-13. Il match interno con il Palermo certifica la conquista dello Scudetto da parte della squadra di Antonio Conte (il numero 29 secondo Lega e Figc, il numero 31 secondo la società bianconera, che rivendica i titoli conquistati nel 2005 e 2006 e annullati dalla giustizia sportiva). 
     
    Ripercorriamo la cavalcata che ha portato la Juventus a laurearsi campione d'Italia per la seconda volta di fila, dopo il titolo conquistato da imbattuta nel 2011-12.
     
    PARTENZA SPRINT CON CARRERA
    Pronti via e la Juventus riparte con una serie di vittorie, così come aveva concluso la stagione precedente. In panchina, a causa delle squalifiche di Conte e del suo vice, Angelo Alessio, siede Massimo Carrera. La squadra bianconera, dopo aver battuto il Napoli per 4-2 nella finale della Supercoppa di Lega a Pechino, in campionato vince con Parma, Udinese, Genoa, Chievo, Roma (4-1 ai giallorossi di Zeman) e Siena, pareggiando solo con la Fiorentina al Franchi (0-0). La Juve parte subito in testa, posizione che non abbandonerà mai.
     
    NAPOLI BATTUTO CON ALESSIO, NASCE POGBA, PERSA L'IMBATTIBILITA'
    All'ottava giornata, la Juventus ospita il Napoli, la squadra che i bianconeri hanno designato fin dall'estate come la rivale numero uno per il titolo. Con Alessio che prende il posto di Carrera in panchina, i bianconeri si impongono per 2-0, dando la prima svolta importante al campionato. Segnano Caceres e Pogba, che mostra i primi lampi del suo grandissimo talento. Con Alessio in panchina, i bianconeri vincono anche con Catania, Bologna (decide Pogba), Pescara (6-1, tripletta Quagliarella) e Torino (3-0, doppio Marchisio e Giovinco). In questo periodo arrivano anche lo 0-0 con la Lazio e, soprattutto, le prime due sconfitte dopo oltre un anno di imbattibilità (49 giornate di campionato). Prima l'Inter, che vince 3-1 allo Juventus Stadium, e poi il Milan, che al Meazza si impone per 1-0 (rigore inesistente per un tocco di ascella da parte di Isla), fermano i bianconeri, che in questo periodo pagano le fatiche di Champions (brillante primo posto nel girone di ferro con Chelsea e Shakhtar) e che comunque non perdono mai la prima posizione in classifica.
     
    Il RITORNO DI CONTE, Il TITOLO D'INVERNO E LA PREPARAZIONE DURA
    Il 9 dicembre 2012, a Palermo, Conte torna in panchina dopo i quattro mesi di squalifica nell'ambito della vicenda sul calcioscommesse. La Juventus vince 1-0 (Lichtsteiner) e poi batte anche Atalanta e Cagliari in rimonta a Parma (decisivo Matri, doppietta), aggiudicandosi il platonico titolo di campione d'inverno. Durante la pausa natalizia, i bianconeri effettuano una preparazione molto intensa, con l'obiettivo di essere al massimo della forma da febbraio in poi, quando conta davvero essere al top (obiettivo centrato). A gennaio, però, una Juve un po' imballata, in quattro gare di campionato perde con la Sampdoria, pareggia con Parma e Genoa (Conte furibondo con l'arbitro Guida) e batte solo l'Udinese (Pogba decisivo). Sempre a gennaio, i bianconeri escono dalla Coppa Italia, eliminati dalla Lazio in semifinale dopo aver battuto Cagliari e Milan nei turni precedenti.
     
    DA FEBBRAIO AL 5 MAGGIO: JUVE SCHIACCIASASSI CON VIDAL TRASCINATORE
    Dal 3 febbraio, Chievo-Juventus 1-2, alla festa scudetto con il Palermo del 5 maggio, la Juventus di Antonio Conte è inarrestabile. In Champions, i bianconeri vanno oltre le aspettative di inizio stagione e, dopo il girone vinto in autunno, eliminano il Celtic negli ottavi, per poi arrendersi nei quarti a un Bayer Monaco stratosferico. Ma in Serie A la squadra super è la Juve: una sola sconfitta, contro la Roma all'Olimpico, un pareggio importantissimo, 1-1 a Napoli (segna Chiellini) contro una squadra che, approfittando della pausa di gennaio dei bianconeri, aveva tentato di rifarsi sotto in classifica, e poi solo vittorie. Sotto il rullo bianconero cadono Fiorentina (2-0, Vucinic e Matri), Siena, Catania (1-0, Giaccherini al 92'), Bologna, Inter a San Siro (2-1, Quagliarella-Matri), Pescara, Lazio all'Olimpico (2-0, doppietta Vidal), Milan (1-0, rigore Vidal) e Torino in trasferta (2-0, ancora Vidal, il trascinatore della squadra nel finale di stagione, e Marchisio). Dal Chievo al Torino, le vittorie sono dieci (di cui sette consecutive) in dodici partite, successi che portano alla festa col Palermo (1-0, ancora Vidal si rigore): il campionato si arrende, la Juventus si conferma campione d'Italia. 

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