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    Jacobelli: Alfano e Platini, ma quando fermate i barbari?

    Jacobelli: Alfano e Platini, ma quando fermate i barbari?

    Considerato il valore assoluto della Croazia, tecnicamente superiore agli azzurri e considerata la papera di Buffon, il pareggio di San Siro è stato un buon risultato. Ma qui si parla d'altro. Qui si chiede all'illustrissimo signor ministro degli Interni, on. Angelino Alfano e a chi per esso ha gestito l'ordine pubblico ieri sera a Milano, come caspita sia stato possibile che i nobiluomini venuti dalla Croazia abbiamo introdotto petardi, fumogeni e tutto l'armamentario squadernato al Meazza. Perché, ancora una fottutissima volta, i controlli siano stati insufficienti tanto che i barbari hanno addirittura causato la temporanea sospensione di una partita di alto livello internazionale. Ma Alfano è lo stesso signore che l'8 agosto scorso, presentando il nuovo pacchetto sicurezza, ivi compreso il mostro giuridico del daspo di gruppo, sentenziò: "Restituiremo gli stadi alle famiglie, tratteremo i violenti come i mafiosi?" Si vede che in Croazia se la sono fatta sotto. E già che ci siamo, al signor Platini, esimio presidente dell'Uefa, chiediamo: quand'è che la sua organizzazione si decide finalmente a stangare i violenti? Prima Ivan il Terribile e gli amici serbi fanno saltare Italia-Serbia in mondovisione a Genova; poi a Milano arrivano i filantropi croati e s'è visto che cosa intendano per civile partecipazione a una partita di calcio. In mezzo ci sono stati Serbia-Albania, il drone e le botte da orbi in campo e sugli spalti. Come si chiama la campagna UEFA? Ah, sì: Respect. Ma andate a nascondervi.

    Xavier Jacobelli
    Direttore Editoriale www.calciomercato.com

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