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    Intermania: non è colpa degli arbitri

    Intermania: non è colpa degli arbitri

    • Cristian Giudici

    L'Inter perde a Firenze, non per colpa degli arbitri. I nerazzurri protestano per la mancata ammonizione iniziale a Gonzalo Rodriguez e per l'ingiusto secondo cartellino giallo ad Alex Telles, che però lo avrebbe meritato prima per il fallo di mano in area con conseguente calcio di rigore non fischiato a favore dei viola. Questi errori innervosiscono i giocatori dell'Inter e non quelli della Fiorentina: questione di testa, evidentemente non basta il mental coach... 

    Non è colpa degli arbitri se, come all'andata a San Siro, Paulo Sousa stravince il duello tattico con Roberto Mancini. Che schiera tre attaccanti di ruolo, ma produce solo un tiro in porta contro le 8 conclusioni nello specchio effettuate dai viola, in campo con una sola punta di ruolo (Kalinic) e due trequartisti. Ilicic e Bernardeschi fanno subito la differenza sfondando sulla fascia destra nerazzurra, senza che il Mancio corra ai ripari con una contromossa. Tardivo l'ingresso nella ripresa di Perisic al posto di uno spento Eder, che non funziona nel tridente. Icardi viene lasciato troppo isolato (tocca soltanto 15 palloni) e il migliore è ancora Palacio, il più "vecchio" di tutta la squadra, l'unico a muoversi sempre intelligentemente con e senza palla. L'Inter ha più attaccanti che centrocampisti: a questo punto bisogna chiedersi se, con Jovetic e Ljajic a marcire in panchina, servisse davvero l'acquisto di Eder. 

    Non è colpa degli arbitri se, una volta passati in vantaggio al primo affondo con Brozovic, l'Inter ha in mano la partita, ma la butta via. In pratica i nerazzurri giocano solo gli ultimi 20 minuti del primo tempo, mentre nella ripresa pensano unicamente a difendere lo 0-1 senza aggredire e accompagnare l'azione con più uomini nelle ripartenze. Se l'intento era quello di addormentare la gara, il risultato è quello di risvegliare gli avversari. Infatti così facendo la squadra di Mancini regala spazio e fiducia alla Fiorentina, che torna in partita e ribalta il risultato meritatamente. La maglia viola è come kryptonite per Handanovic che, dopo gli svarioni dell'andata, respinge malamente su Zarate e regala il match-ball a Babacar. 

    Non è colpa degli arbitri se l'Inter è in crisi di risultati, di gioco, d'identità e di nervi. Dal ko con la Lazio in poi, la media è da retrocessione: 9 punti in 9 giornate. Con la squadra scivolata dal primo al quinto posto in classifica, a -4 (-5 contando lo svantaggio nello scontro diretto con la Fiorentina) dal terzo posto utile alla qualificazione al turno preliminare di Champions League e con 2 punti di vantaggio rimasti sul Milan. Sabato sera a San Siro contro la Sampdoria non ci saranno gli squalificati Telles, Medel e Kondogbia, espulso per proteste dopo il triplice fischio finale (è l'ottavo cartellino rosso per i nerazzurri in questo campionato, oggi il centrocampista passa un brutto compleanno). Anche se torna a disposizione Felipe Melo, è l'occasione giusta per rilanciare il giovane Gnoukouri. Che magari riuscirà a restituire il sorriso a Thohir, uscito col morale sotto i tacchi dalla sua prima trasferta italiana. Chissà come il presidente, imprenditore nel mondo delle comunicazioni, avrà preso il silenzio stampa. Che almeno è servito a non sentire nessuno scaricare le colpe sull'arbitro. 

    @CriGiudici

     

     

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