AFP/Getty Images
Intermania: Nedved si fa sentire solo per insultare gli arbitri e pungere l'Inter
FURIA CECA - La squadra che ha lanciato nel calcio che conta un certo Pavel Nedved. Il quale aveva rivelato in un'intervista ripresa nei giorni scorsi: "Mourinho mi voleva, ma non sarei mai andato all'Inter". Peccato. Oggi Pioli avrebbe bisogno come il pane di calciatori come lui. Dal punto di vista tecnico-tattico, ma soprattutto sotto l'aspetto caratteriale. Sul campo era un esempio per tutti, dando sempre l'anima in allenamento e in partita con un'insaziabile fame di vittorie. Qualità che avrebbero evitato le figuracce rimediate dai nerazzurri in questa Europa League. Insomma, Nedved era un vero professionista, alla Zanetti.
DIETRO LA SCRIVANIA - Non a caso Inter e Juventus li hanno premiati a fine carriera con un posto nella dirigenza e ora sono entrambi vicepresidenti. Con modi di operare e stili molto diversi: Zanetti è più un uomo immagine, che non ha paura di esporsi mediaticamente, pur sapendo di correre il rischio di andare incontro a errori e critiche come successo nel caso Icardi; invece Nedved gioca a nascondino e parla pochissimo, facendosi sentire più per protestare contro gli arbitri che per rilasciare interviste ai giornalisti. Quando lo fa, spesso riserba delle punture velenose alle sue vittime preferite: la Roma (Totti in particolare) e l'Inter.
DIETRO LA LAVAGNA - Finora le tracce più evidenti della sua esperienza da dirigente bianconero sono delle inibizioni per insulti agli arbitri: la prima in occasione della sconfitta in casa con la Sampdoria del 6 gennaio 2013 (doppietta di Icardi), l'ultima sempre allo Juventus Stadium nella partita vinta sabato scorso contro l'Atalanta. Da 'Furia ceca' sul campo a 'furia cieca' fuori dal campo, nel senso che non ci vede più e perde la testa quando le cose non vanno come dice lui. Nedved incarna alla perfezione il motto bonipertiano: "Vincere è l'unica cosa che conta". Perfino a costo di simulare o anche in una partita del cuore: per informazioni chiedere al rapper Moreno, che ha pagato con uno sgambetto il peccato di lesa maestà per aver osato fargli un tunnel.
SCUDETTI DI CARTONE - Rispetto a Zanetti, nel palmares Nedved ha un Pallone d'oro e un campionato di Serie B in più, ma una Champions League e uno scudetto di 'cartone' in meno. Scommettiamo che sotto sotto farebbe volentieri a cambio? Senza però rinunciare ai due scudetti revocati ai bianconeri per Calciopoli e a quello vinto con la Lazio grazie alla sconfitta della Juve sotto il diluvio di Perugia.
@CriGiudici