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    Intermania, la verità di Szczesny e il 'gioco' di Allegri: le differenze con la Juve da scudetto

    Intermania, la verità di Szczesny e il 'gioco' di Allegri: le differenze con la Juve da scudetto

    • Cristian Giudici
    "Ancora tu, non mi sorprende lo sai". Scomodiamo Lucio Battisti per dare il bentornato al derby d'Italia in chiave scudetto. Dopo le prime undici giornate di campionato l'Inter è prima in classifica con due punti di vantaggio sulla Juve grazie alla vittoria di Bergamo contro l'Atalanta di Gasperini, che aveva pareggiato 0-0 con i bianconeri. Per il resto la squadra di Allegri aveva perso punti esattamente come quella di Simone Inzaghi, pareggiando col Bologna e perdendo con il Sassuolo. Prima dello scontro diretto di domenica 26 novembre allo Stadium di Torino dopo la sosta per le nazionali, nel prossimo week-end sono in calendario due partite in casa abbastanza agevoli, almeno sulla carta: Juve-Cagliari e Inter-Frosinone. Quindi teoricamente la distanza dovrebbe rimanere invariata, con la possibilità per i bianconeri di vincere e centrare il sorpasso al primo posto. 

    Ora l'Inter è più avanti in classifica, ma non solo. I nerazzurri giocano meglio, dando l'impressione di essere una squadra già fatta e finita. Invece i bianconeri praticano un calcio più difensivo e meno spettacolare, ma possono avere maggiori margini di crescita. In questo senso fuori dal campo Allegri è bravissimo in un altro gioco: nascondino. Infatti non perde occasione per ribadire pubblicamente che l'Inter ha la rosa più forte e quindi è favorita per lo scudetto. Invece solo sei mesi fa, dopo la sconfitta in Coppa Italia a San Siro, aveva urlato contro la propria squadra per aver perso contro dei "morti", che dovevano far arrivare "sesti in classifica" tenendoli "fuori dalla Champions". Non è andata così. 

    La verità sta nel mezzo. Le difese, le meno battute del campionato con 6 gol subiti, sostanzialmente si equivalgono. Stesso discorso in attacco, dove l'Inter ha una coppia titolare migliore (Lautaro-Thuram) ma due riserve inferiori come Arnautovic e Sanchez, a differenza della Juve che può contare su quattro punte di livello: Vlahovic, Chiesa, Kean e Milik. E meno male che la scorsa estate non è riuscita a prendere Lukaku... I nerazzurri vantano un centrocampo più forte, anche perché i bianconeri hanno perso Pogba per doping e Fagioli per le scommesse, ma Giuntoli è pronto a correre ai ripari sul mercato di gennaio. Senza dimenticare un altro fattore a vantaggio della Juve, che non gioca le coppe europee e può concentrarsi sul campionato. 

    Insomma è assolutamente vietato sottovalutare Allegri e la sua squadra, che non sarà sempre e solo catenaccio e contropiede. Vedrete che l'atteggiamento sarà diverso già nel prossimo Juve-Inter, quando non si ripeterà una partita come quella vinta domenica sera a Firenze. Dove il portiere Szczesny ha ammesso col sorriso sulle labbra: "Abbiamo passato dei momenti difficili, circa 89 minuti". Viva la sincerità. 
     

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