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    Intermania: Thiago Motta bravissimo, ma ha un giocatore che manca a Inzaghi

    Intermania: Thiago Motta bravissimo, ma ha un giocatore che manca a Inzaghi

    • Cristian Giudici
    Thiago Motta ha il "physique du role" per allenare l'Inter in futuro. Non ce n'era bisogno, ma la conferma arriva anche dal pareggio per 2-2 in rimonta strappato dal Bologna a San Siro. Dove nemmeno il micidiale uno-due messo a segno da Acerbi e Lautaro riesce a mettere ko la sua squadra, plasmata in un anno di lavoro. Nonostante l'assenza di tre difensori titolari su quattro, i rossoblù visti ieri pomeriggio sembrano lontani parenti dei giocatori spaesati e surclassati per 6-1 nel novembre del 2022. Il 41enne tecnico italo-brasiliano è stato bravo a capire su quali calciatori puntare e a farli crescere, per poi farsi ascoltare sul mercato dalla società. Che in estate gli ha messo a disposizione altri elementi funzionali al suo gioco. "Non puoi permetterti di fare sempre le stesse cose in campo, devi studiare delle alternative": le parole di Thiago Motta risuonano come un messaggio a qualche illustre collega.

    Com'era già successo in passato con Conte, Inzaghi viene criticato per non avere un "piano B". La verità è che l'Inter è una squadra costruita a tavolino per giocare praticamente sempre e solo con il 3-5-2. In rosa non ci sono veri attaccanti esterni di ruolo: Cuadrado e Sanchez non hanno più l'età per volare sulle ali, Thuram sarebbe una soluzione d'emergenza. Invece il Bologna ha l'imbarazzo della scelta tra Orsolini, Ndoye, Karlsson e Saelemaekers (altro ex milanista uscito imbattuto da San Siro dopo Castillejo del Sassuolo). 

    Ieri in campo chi più di tutti ha catturato l'occhio è Lewis Ferguson. Lo scozzese classe 1999 è il centrocampista fisico e "di gamba" che manca a Inzaghi. Basti guardare alle dirette concorrenti per lo scudetto: il Milan ha Loftus-Cheek, la Juventus ha Rabiot, il Napoli ha Zambo Anguissa e l'Inter (pur potendo contare su un centrocampo folto e di qualità) non ha nessuno del genere. Non a caso a inizio mercato Inzaghi aveva espresso a proprietà e dirigenza il desiderio (non esaudito) di allenare ancora Milinkovic-Savic. 
     

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