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Intermania: 12-1 nei derby col Milan, la differenza è in panchina
PIOLI ALLA MAZZARRI - Entrambi i tecnici hanno dimostrato di saper vincere, solo uno di saper anche perdere. Pioli non vuole chiedere scusa, anzi accampa scuse improbabili. Dopo lo 0-2 nell'andata della semifinale di Champions League, aveva provato a giustificarsi dicendo che "l'Inter non era entrata in area di rigore nei primi 7 minuti". Ieri è riuscito nell'impresa di superarsi: "Nei primi 4 minuti abbiamo tenuto palla sempre noi (fake news, nda), poi loro sono stati più furbi". E non più bravi o più forti.
Un'altra analogia tra questi due incontri è rappresentata da Mkhitaryan, andato sempre in gol. Ripagando la fiducia dell'allenatore, bravo a non piegarsi alla volontà popolare preferendolo a Frattesi così come aveva fatto in Champions con Brozovic. Pioli è al decimo derby di Milano contro Inzaghi (6 sconfitte, 2 pareggi e 2 vittorie) senza mai riuscire a segnare per primo: non può essere un caso.
CHE DIFFERENZA IN PANCHINA - Nonostante quest'ultimo ko pesantissimo, il Milan resta una squadra ricca di calciatori di qualità e con ancora ampi margini di crescita in chiave scudetto. Perché è più giovane dell'Inter e perché sono arrivati diversi giocatori dal mercato estero, che dunque necessitano di un periodo di adattamento al calcio italiano. In questo senso Thuram rappresenta una piacevolissima e sorprendente eccezione. Rispetto alla passata stagione, l'attaccante francese e il portiere svizzero Sommer erano le uniche due novità nella formazione titolare di sabato. I rossoneri ne presentavano tre dall'inizio: Loftus-Cheek, Reijnders e Pulisic. Più Chukwueze, Okafor e Musah entrati dalla panchina, dove c'è la principale differenza con l'Inter. Non soltanto tra i due allenatori, ma anche nelle riserve. Carlos Augusto, Frattesi e Arnautovic (oltre a Cuadrado e Sanchez rimasti fuori) sono dei nuovi acquisti tutti già rodati in Serie A. Poi ci sarà tempo per testare Bisseck, Pavard e Klaassen.
'SPIAZE PIAZE' - "Circo Internazionale": la coreografia della Curva Sud dice il vero, infatti la squadra nerazzurra si diverte e diverte il pubblico di San Siro (sempre pieno di spettatori). Anche per merito di Inzaghi, bravo a dare una precisa identità di gioco e di mentalità a capitan Lautaro e compagni. Come detto in tv da Stramaccioni, l'allenatore ex Lazio è ormai passato da "Spiaze" a "Piaze". Magari non ancora a tutti: per informazioni, chiedere ad Arrigo Sacchi.