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  • Intermania: la miglior partenza di Inzaghi, chi lo scambierebbe con Allegri o Pioli?

    Intermania: la miglior partenza di Inzaghi, chi lo scambierebbe con Allegri o Pioli?

    • Cristian Giudici
    L'Inter vince di misura contro il Salisburgo a una settimana da Halloween, non senza qualche brivido. Un po' come successe nel lontano 1994, quando il gol di Wim Jonk regalò la Coppa Uefa dopo un clamoroso doppio palo degli austriaci, fermati dalle grandi parate di Walter Zenga, alla sua ultima partita in nerazzurro. Il portierone era presente ieri a San Siro insieme ad altri grandi ex come Bergomi, Brehme, Galante, Cruz e Nicola Berti, autore del gol-vittoria nella finale d'andata giocata in Austria. Dove (non al Prater di Vienna come 29 anni fa, ma alla Red Bull Arena di Salisburgo) tra due settimane l'Inter si giocherà il primo match-point per qualificarsi agli ottavi di finale in Champions League

    Obiettivo già raggiunto negli ultimi due anni sempre con Simone Inzaghi, primo anche in Serie A.
    A differenza di quella Inter (allenata prima da Osvaldo Bagnoli e poi da Giampiero Marini), che vinse la Coppa Uefa, ma rischiò la prima retrocessione in Serie B della storia salvandosi soltanto all'ultima giornata di campionato. Nonostante le sconfitte il 1° maggio 1994 dell'Inter per 2-1 sul campo dell'Atalanta e del Milan campione d'Italia a San Siro per 1-0 contro la Reggiana, che raggiunse i nerazzurri a 31 punti in classifica, uno in più del Piacenza, frenato sul pareggio per 0-0 a Parma due giorni prima. Gara anticipata perché la squadra di Nevio Scala era arrivata in finale di Coppa delle Coppe, poi persa 1-0 contro l'Arsenal il 4 maggio a Copenaghen. 



    Tornando all'attualità, questa è la terza stagione sulla panchina dell'Inter per Simone Inzaghi. Alla sua miglior partenza sia in Serie A (22 punti, 18 il primo anno e 15 il secondo dopo le prime 9 giornate), sia in Champions League (7 punti, 4 il primo e 6 il secondo dopo le prime 3 giornate). La strada verso il successo è ancora lunga e ricca di ostacoli, a partire dalla prossima sfida di domenica con la Roma di Mourinho (squalificato) e Lukaku a San Siro. Ripetere la cavalcata dell'anno scorso in Europa che ha portato alla finale persa contro il Manchester City a Istanbul sarà quasi impossibile. I nerazzurri hanno vinto 18 partite di Champions su 42 negli ultimi 5 anni: 13 (su 24) con Inzaghi, 3 (su 12) con Conte e 2 (su 6) con Spalletti. Nessuno si era illuso che l'Inter potesse ammazzare il campionato come aveva fatto l'anno scorso il Napoli di Spalletti. Ora i campioni in carica sono dietro di 5 punti, ma restano candidati al tricolore così come Milan (a -1) e Juve (a -2). 

    Allegri ha vinto lo scontro diretto a San Siro anche grazie ai cambi sbagliati da Pioli, ma il suo (non) gioco lascia quasi sempre a desiderare. Marotta dice che "lo spettacolo deve coniugarsi con le vittorie, altrimenti non serve a nulla". Vero, ma sarà solo una squadra a trionfare e il giudizio sul lavoro degli allenatori non può dipendere soltanto dal risultato finale. Alzi la mano (o, meglio, scriva nei commenti qui sotto) chi, anche se non dovesse vincere lo scudetto, scambierebbe Inzaghi con Allegri o Pioli. Io no di certo perché, in oltre 30 anni di militanza a San Siro, ho visto delle Inter più forti, ma nessuna giocare bene come questa. Non si tratta di un particolare di poco conto. 
     

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