Redazione Calciomercato

Intermania, Inzaghi 6 da Oscar: il rivale per lo Scudetto è Conte o Gasperini?

Cristian Giudici
4 ore fa
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Liverpool, Barcellona, Arsenal, Aston Villa, Lille, Borussia Dortmund, Bayern Monaco, Milan, Juventus, Benfica, Monaco, Real Madrid, Manchester City, PSV Eindhoven, Dinamo Zagabria, Shakhtar Donetsk e Girona. Ben 17 squadre di Champions League non sono riuscite a vincere nei rispettivi campionati nazionali.

L'Inter rappresenta una delle eccezioni in Europa, la migliore. Perché il 6-0 sul campo della Lazio è una prova di forza importantissima, arrivata contro la formazione più in forma del campionato. Partita alla grande, mettendo alle corde i campioni d'Italia. Che prima soffrono e poi colpiscono, come solo le grandi squadre sono capaci di fare.

Dazn trasmette gratuitamente la partita, un bellissimo spot per il calcio italiano. Ma potrebbe essere accusata di pubblicità ingannevole, perché Lazio-Inter 0-6 sembra un altro sport rispetto a Milan-Juventus 0-0, giusto per fare un esempio non a caso.

Calhanoglu, Dimarco, Barella, Dumfries, Carlos Augusto e Thuram (6 marcatori diversi in trasferta per la prima volta nella storia dell'Inter) firmano un'opera d'arte: la Cappella Sistina con gli affreschi di Michelangelo diventa "sestina", La grande bellezza nerazzurra all'Olimpico di Roma. Il Paolo Sorrentino dell'Inter è Simone Inzaghi, sempre più da premio Oscar. La sua squadra stabilisce un nuovo record di reti segnate fuori casa in Serie A nell'anno solare (47) e sorpassa l'Atalanta come miglior attacco della Serie A con 40 gol fatti.

Gasperini è a +3 punti in classifica con una partita giocata in più, come il Napoli di Conte, a meno 2 dal primo posto. Chi bisogna temere maggiormente per lo Scudetto tra queste squadre allenate da due ex tecnici nerazzurri? Entrambe, per motivi diversi, sono due concorrenti pericolose. E, a differenza dell'Inter, si rinforzeranno sul mercato di gennaio: l'Atalanta punta Frendrup del Genoa come vice/erede di de Roon, il Napoli cerca un difensore tra Ismajli dell'Empoli e Kiwior dell'Arsenal. Ma la sensazione è che, se i campioni d'Italia giocano sempre così, i veri avversari possono essere soltanto loro stessi.

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