Redazione Calciomercato
Intermania: Conte ha già fregato Inzaghi, con o senza scudetto. Ma c'è un antidoto
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A San Siro si respira un'aria meno leggera del solito, forse per effetto del colpaccio del Napoli la sera prima a Bergamo. Il vantaggio e l'ingresso in campo di Thuram stemperano la tensione, ridando sicurezza a tutto l'ambiente. Per difendere il tricolore serve un giusto mix tra i caretteri delle due punte di diamante nerazzurre: la cattiveria agonistica di Lautaro e la beata spensieratezza di Thuram.
Vedere per credere cosa succede dopo il gol: Lautaro esulta di rabbia sotto la curva e Thuram gli fa il verso, imitandolo davanti agli altri compagni della panchina che si stavano scaldando con lui a bordocampo. Poco dopo Lautaro chiede da bere, Thuram stappa una bottiglietta e gli tira addosso l'acqua ridendo. Più tardi nella notte lo stesso attaccante francese riposta su X il video di una rete segnata dal rapper SDM in una partita di beneficenza giocata ieri a Parigi, che ricorda il suo gol nel derby vinto 5-1 contro il Milan nella scorsa stagione in Serie A.
OCHOOOOOOOO
"Mets-la moi dans l’axe je te la prends comme Rivaldo"
SDM EN PÉTARD
pic.twitter.com/vcTcbNSIwk — Actu Foot (@ActuFoot_) January 19, 2025
— Marcus Thuram (@MarcusThuram) January 20, 2025
Curiosità: ieri sera l'Inter ha ospitato a San Siro un gruppo K-pop (Ateez), che oggi si esibisce in concerto al Forum di Assago cantando anche il pezzo diffuso prima della gara vinta con l'Empoli (Ice On My Teeth). Tradotto: ghiaccio sui denti. Ecco, i nerazzurri mostrano i denti: quelli grintosi di Lautaro e quelli felici di Thuram. Tornati insieme al gol per la prima volta dopo il 5-0 a Frosinone del 10 maggio dell'anno scorso. Il francese sale a 13 reti in questo campionato, l'argentino a quota 8: 21 gol in due, nessuna coppia segna quanto loro in Italia.
La Thu-La che guida il miglior attacco della Serie A con 51 gol in 20 giornate è l'antidoto in grado di spezzare l'incantesimo di Antonio Conte. A furia di ripetere la stessa formula magica da inizio stagione, l'allenatore del Napoli è già riuscito a incantare l'opinione pubblica. Ormai convinta (a torto) che, se si confermasse campione d'Italia, Simone Inzaghi farebbe semplicemente il proprio dovere perché allena la squadra più forte (anzi, "due squadre e tre quarti"), altrimenti sarebbe un fallimento. Al contrario Conte ne uscirebbe comunque vincitore, a prescindere da come andrà a finire questo campionato.
"Dare fastidio è già qualcosa di più - ha dichiarato Conte sabato sera a Bergamo -, stiamo andando avanti nonostante le difficoltà di infortuni e di mercato che ammazzerebbero un toro". E allora cosa dovrebbe dire Simone Inzaghi? In questo senso già fregato da Antonio Conte. Il quale si dimostra un po' smemorato: mette a confronto le rose dimenticando che l'Inter è in corsa anche nelle coppe nazionali, europee e mondiali; alza la voce dopo presunti torti arbitrali ma sta zitto quando gli errori sono a suo favore; elenca i campioni d'Italia col Napoli partiti (Kim, Zielinski, Osimhen, addirittura Mario Rui e ora Kvaratskhelia) ma non quelli arrivati. Buongiorno, McTominay, Lukaku e Neres per un totale di oltre 120 milioni di euro. Dopo aver citato Totò ("Cca' nisciuno è fesso"), ora Conte incarna benissimo un altro modo di dire napoletano: "Chiagne e fotte".
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una cosa ai retrocessi e giornalisti al seguito, perché nessuno ha scritto che c'era un rigore sa...