Intermania: con Arnautovic brividi da Triplete, mai fidarsi di Conte

Cristian Giudici
4 ore fa
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"Forza Lazio". Gli ultras interisti dedicano il primo coro della partita agli avversari, in onore dello storico gemellaggio tra le due curve. Forse alcuni tifosi nerazzurri avrebbero visto di buon occhio una sconfitta ieri sera a San Siro, per risparmiare energie in una parte finale di stagione che si annuncia infuocata con tanto di doppio derby col Milan ad aprile (molto probabilmente ce ne sarebbero stati altri 2 a marzo senza la simulazione di Theo Hernandez contro il Feyenoord). Invece Simone Inzaghi non vuole mollare niente e fa benissimo.

L'Inter arriva al mese di marzo ancora in corsa su tutte le tre competizioni: prima in classifica in Serie A, qualificata agli ottavi di finale in Champions League e ai quarti di finale in Coppa Italia. Una situazione del genere non si verificava dal 2010, l'anno del Triplete. Quando nella rosa di José Mourinho c'era un giovane Marko Arnautovic.

Autore del gol del vantaggio con una gran botta al volo di sinistro da fuori area in una posizione alla Barella, studiata e preparata tatticamente da Inzaghi sui calci d'angolo. Lautaro dalla panchina e Thuram dalla tribuna invadono il campo per correre ad abbracciarlo, esultando insieme a tutta la squadra. Una scena bellissima, che fotografa alla perfezione l'armonia di un gruppo unito. Poi il quadro si completa con l'ingresso di Joaquin Correa, recuperato a tempo record dopo l'infortunio di sabato scorso. El Tucu si guadagna il rigore del raddoppio, trasformato da Hakan Calhanoglu.

I campioni d'Italia si presentano così nel migliore dei modi (fatta eccezione per gli infortuni degli esterni di riserva Darmian e Zalewski) allo scontro diretto di sabato a Napoli. Dove troveranno una squadra ferita, ma che venderà cara la pelle. Antonio Conte è una garanzia in questo senso ed è assolutamente vietato fidarsi di lui, anche quando sembra remissivo. Chi lo conosce, lo sa: è solo un'apparenza ingannevole.

In palio ci sono punti pesantissimi, ma non decisivi. Anche perché alle spalle della coppia di testa è risalita l'Atalanta di Gasperini e un po' più dietro c'è pure la Juventus di Thiago Motta, un altro protagonista del Triplete nerazzurro. Senza dimenticare che l'Inter del 2010 perse lo scontro diretto a Roma, ma alla fine vinse tutto. Irripetibile.