Intermania: 9° anno con zero titoli, dal sogno Messi all'incubo Covid. Il piano B di Zhang, l'opposto di Conte
Antonio Conte e Steven Zhang si stimano a vicenda, anche se nella comunicazione sono ai poli opposti. L'allenatore davanti alle telecamere e ai microfoni dei giornalisti non parla (né vuol sentir parlare) di Inter da scudetto o favorita, però in allenamento e nello spogliatoio sprona i suoi uomini a dare sempre il massimo per centrare il traguardo più prestigioso. Al contrario il presidente fa grandi proclami pubblicamente, per poi chiudere i rubinetti in camera caritatis.
Ora la sua missione è dimostrare coi fatti che questi due concetti non sono incompatibili. Quindi che l'Inter possa tornare subito a vincere, pur riducendo gli investimenti sul mercato e il monte ingaggi. Una strategia comune a tutte le società calcistiche del mondo, alle prese con la crisi economica dovuta alla pandemia coronavirus. I nerazzurri sono in ottima compagnia. Ancora una volta, dopo aver fallito in Champions League, Conte è chiamato a fare la differenza in campionato. Anche per confermare che il suo ingaggio da 12 milioni di euro netti a stagione sia meritato.
Intanto Zhang da una parte cerca nuovi sponsor e soci per far risalire le entrate, dall'altra ha dato l'input alla dirigenza di trattare con i calciatori in rosa per spalmare i loro ingaggi e diminuire così le uscite. Soltanto un anno fa Suning coltivava il progetto di portare Messi a Milano, un sogno proibito rimasto chiuso nel cassetto. Purtroppo oggi la realtà è ben diversa.