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Intermania: 115 anni e mai stati in B, come sarebbe lo stadio a Rozzano
San Siro è un monumento che vivrà per sempre nelle menti e nei cuori di chi l'ha vissuto, anche se e quando dovesse essere abbattuto. Bisogna sempre guardare avanti, è ora di pensare al futuro senza farsi frenare dalla malinconia del passato. L'idea di vedere i cugini rossoneri restare in una zona vicina all'attuale Meazza (La Maura) e l'Inter trascolare a Rozzano è un colpo al cuore, almeno a prima vista. Poi, ragionandoci con calma, si capisce che non sarebbe la fine del mondo. Tra l'altro proprio a Rozzano, nel settembre del 1239, l'esercito milanese respinse l'assalto di Federico II di Svevia. Ora la difesa dell'Inter è un'altra Lega Lombarda, quella schierata da Inzaghi nell'ultima partita di campionato vinta contro il Lecce: Darmian, Acerbi e Bastoni. I colori nerazzurri sono talmente belli e pieni di passione che sarebbero capaci di trasformare un'area periferica tristemente nota per il degrado in uno splendido gioiello moderno, dove vivere tutti felici e contenti come nelle favole. Purtroppo (o per fortuna) la vita non è un film e bisogna fare i conti con la dura realtà. Il problema non è tanto dove, ma quando e con che soldi.
Citiamo ad esempio il SoFi Stadium ad Inglewood in California, dove giocano i Los Angeles Rams e i Los Angeles Chargers nella NFL di football americano. All'inizio dei lavori nel novembre del 2017 il costo totale era stimato in 2,66 miliardi di dollari, cifra poi salita a 4,96 miliardi di dollari: l'impianto sportivo più caro mai costruito al mondo. Giusto per fare un parallelo, il progetto per la costruzione del nuovo San Siro è stimato a un miliardo e 294 milioni di euro più IVA.
L'attuale proprietà del club nerazzurro non dà garanzie in questo senso. Il presidente Steven Zhang dovrebbe fare un regalo di compleanno all'Inter e agli interisti, facendo chiarezza sulle potenzialità finanziarie e sulle intenzioni dei cinesi di Suning. La sensazione generale è che sia meglio per tutti passare la mano, possibilmente non esagerando con le pretese economiche per cedere la società.