
Inter, vecchi problemi senza Buchanan: in fascia nessuno salta l'uomo, ma la priorità rimane Palacios
- 119
Tutti gli AGGIORNAMENTI in TEMPO REALE! Unisciti al canale WHATSAPP DI CALCIOMERCATO.COM: clicca qui
IN FASCIA NESSUNO SALTA L'UOMO - Col Genoa la partita è stata molto aperta e sì, i due gol subiti nel 2-2 finale nascono entrambi da due errori individuali. Però in una gara molto aperta il dato che più colpisce è proprio quello dei dribbling riusciti della squadra nerazzurra: solo 4 di cui uno di Thuram, uno di Barella e due del subentrato Frattesi. Di fatto nessuno lungo le fasce, dove Inzaghi ha schierato tutti e 4 i suoi esterni (chi dal 1', chi a gara in corso), e dove questa squadra ne avrebbe più bisogno soprattutto nel momento in cui in mezzo all'area sono presenti non uno, ma addirittura tre attaccanti (con l'ingresso di Taremi).
LA NECESSITA' DIFENSIVA - Simone Inzaghi è stato chiaro in conferenza stampa, Bastoni lo ha ribadito il poco dopo: la necessità è quella di un difensore mancino che dia il cambio al centrale italiano. E fin qui nulla di strano, del resto Carlos Augusto lo aveva fatto alla grande nella seconda metà della passata annata. E allora perché, avendo già il brasiliano in rosa si è scelto di riportarlo alto riaprendo il vecchio problema?
UN QUINTO IN PIU' - "Stiamo guardando per un elemento difensivo, la scelta sui quinti è di comune accordo con la società. Con Dimarco, Augusto, Dumfries e Darmian, e poi avremo Buchanan tra novembre e dicembre, siamo a posto così". Inzaghi ha ufficializzato che, di fatto, il canadese salterà oltre 4 mesi di stagione, quella più densa, quella con i match di Champions League più tesi e combattuti, quelli con derby e praticamente tutti i big match d'andata. E l'arma dell'esterno che salta l'uomo mancherà ancora, con Darmian con un anno in più sulla carta d'identità e con un Dumfries che non ha ancora rinnovato e che sembra aver perso del tutto la titolarità. Palacios o il braccetto è una necessità per il futuro, aggiungere il fattore dribbling per il presente, ma tutti in casa Inter hanno scelto di non considerarlo.