Inter stanca, al Milan l'elettroschock di Conceicao non basta: prossimo mese decisivo per lo scudetto
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I campioni d’Italia avevano controllato/dominato per 60’, fallendo una serie incredibile di occasioni e non sfruttando appieno le scelte di Gasperini, con giocatori rientranti e/o fuori ruolo (Scalvini, Brescianini, Zaniolo). La mezz’ora finale è stata l’anteprima del secondo tempo contro il Milan: le folate, gol annullato a Ederson e doppia paratona di Sommer, si sono trasformate nelle volate di Leao e Theo e quindi nell’uragano che ha portato alla rimonta subìta. Sempre con le seconde linee in campo, soprattutto Asllani e Frattesi, e con deficit di attenzione preoccupanti.
La stanchezza che non si vede. Insomma, un mix di mancanza di qualità e di energie che può fare la differenza nella volata scudetto. Perché se Gasp ha avuto la conferma da Zaniolo e c. che “iniziare una partita è più difficile che subentrare”, Inzaghi l’ha avuta sulle gerarchie che il campo gli ha sempre indicato: giocare con Asllani e Frattesi non è come farlo con Calhanoglu e Barella, come ci segnala la sempre attenta utente di X @GraziaArc… .
Il punto è che l’Inter, come le altre partecipanti a Supercoppa e Champions, sta gestendo una mole di impegni mastodontica, in cui alle partite si somma il peso (rieccolo) di viaggi, trasferte, lontananza dalle famiglie, assenza di recupero. È un gran bel mestiere e qualcuno deve pur farlo, ma nasconderne le conseguenze sarebbe un peccato grave. Se i rincalzi si confermano tali per definizione e pure “per prestazione”, nemmeno chi gioca quasi sempre e bene come Barella e Bastoni è esente da errori e omissioni. Mancano le energie che fanno perdere centesimi e centimetri in cui si insinuano gli avversari (Theo e Pulisic sul 2-2). I nerazzurri hanno affrontato la trasferta araba con grande dedizione, arrivando per primi e andandosene per ultimi.
Ora li attende gennaio, il mese che fin dall’inizio ho considerato decisivo per indirizzare la stagione delle big, perché è iniziato con la Supercoppa e finirà con due partite ravvicinate di Champions utili per evitare i playoff, ovvero un altro tour de force, a febbraio. Il peso della stanchezza si somma a quello della sconfitta e dei verdetti del campo sui singoli, quasi definitivi: togliersi tutto dalle spalle non sarà facile.
Ancora una volta la prima partita di febbraio, Milan-Inter, potrebbe indirizzare la corsa scudetto come accadde nel 2022 (Inter-Milan 1-2) e 2024 (Inter-Juve 1-0).
Le responsabilità del Milan. Anche per i rossoneri la Supercoppa ha un peso: quello delle responsabilità. Per il cammino accidentato dei primi mesi se le è prese Fonseca, per la vittoria di Riad Conceiçao. Ma per il giudizio sulla stagione sarà sui calciatori. Come per i cugini, semifinale e finale hanno avuto andamenti simili: le spie della vitalità si sono riaccese contro la Juve e hanno lampeggiato contro l’Inter. Ma tra “lampeggianti” e “abbaglianti” c’è una grande differenza, quella che passa tra talento e classe (semicit. Rino Tommasi, grazie di tutto Maestro). Il Milan ha giocatori da grandi giocate e da grandi partite (Leao, Theo, Pulisic, Morata) ma non tutti da grandi stagioni a livello top. Leao ha una media con il Milan di un gol ogni tre partite e mezzo, Morata di uno ogni tre partite in carriera, Theo è sparito due mesi, zero gol e zero assist, prima di riemergere a Riad. Senza continuità gli effetti dell’elettroschock di Conceiçao svanirebbero subito, senza capacità di reazione l’Inter disperderebbe l’ottimo lavoro della prima metà di stagione. E gennaio non sarebbe rossonero né tantomeno nerazzurro (milanese/bergamasco) ma solo troppo azzurro. E lungo, per le rivali scudetto del Napoli fresco, riposato e senza pesi sulle spalle.
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Ma come si fa a giudicare il lavoro di un allenatore dopo poche settimane? L' elettroshock dovreb...