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Inter, Spalletti: 'Il sostegno può dare fastidio, le soluzioni le trovo da solo. Nainggolan non pronto, su Marotta...'
AI TIFOSI SU FACEBOOK - “Abbiamo uno spogliatoio pieno di calciatori che vogliono bene all’Inter, sono dispiaciuti perché hanno senso di appartenenza. L’Udinese è una squadra forte, prendono talenti in giro per il mondo e hanno questi calciatori forti dal punto di vista fisico. Sono una squadra chiusa che gioca in ripartenza. Nainggolan è pronto? No, sta rientrando e si sta mettendo al pari degli altri. Marotta? Non c’è possibilità di dare giudizi, parlano i suoi risultati e l’esperienza pluriennale. Sa stare sia nello spogliatoio che nella stanza dei bottoni”.
Avete assorbito il colpo?
“Diventa fondamentali vedere la reazione quando vengono ad allenarsi dopo la sconfitta e come ci si confronta nel dialogo. Devo dire che questi ragazzi meritano il sostegno dei tifosi perché hanno fatto vedere il dispiacere per quello che è successo e poi c'è la voglia di giocare subito domani sera”.
Cosa è accaduto nell'ultimo mese?
“Secondo me è un periodo molto differente da quello dell'anno scorso. Diventa tutto più sintetico dando i voti ai calciatori, ma c'è dietro tutto un percorso che a me sembra molto differente. Questi calciatori stanno continuando a lavorare nel modo giusto, anche se abbiamo perso una partita dolorosa e si è visto nella reazione dei nostri tifosi. Ma siamo usciti da questa competizione per differenza reti, negli ultimi dieci minuti. La squadra secondo me ha fatto bene, al di là di quella reazione nervosa dopo aver subito gol, la squadra meritava di vincere. Ai sorteggi nessuno ci dava speranze, noi invece abbiamo condotto il discorso agli ultimi dieci minuti. Non dobbiamo demolire quanto abbiamo fatto nell'ultimo anno e mezzo, quello rimane lì”.
Fuori dalla Champions e 14 punti dalla Juve, a questo punto c'è la necessità di cambiare qualcosa per fare un gran finale?
“Dipende da dove siamo partiti. Lei dice che siamo a 14 punti dalla Juve, ma siamo partiti che eravamo a 29. Siamo partiti da un settimo posto in classifica. Poi abbiamo perso una partita e siamo usciti nonostante potessimo passare il turno per il gran lavoro fatto prima, per questo c'è delusione. Ma non abbiamo niente da ribaltare perché si è lavorato e si è costruito. Nelle partite che abbiamo perso non ho visto una differenza tale, con gli avversari, da andare a ribaltare tutto. Per quanto mi riguarda è giusto continuare a tenere puntato il mirino su di me perché i calciatori stanno facendo quello che devono fare. I calciatori, statene certi, che prenderanno in esame quanto accaduto per rimanere sul carro dei nostri obiettivi”.
Cosa si aspetta da Marotta?
“Eravamo nelle migliori condizioni perché tutti i professionisti che erano qui mi hanno messo a disposizione tutto ciò che ci vuole per lavorare con qualità ed efficienza. Adesso si vanno a sommare anche le sue caratteristiche per andare ancora più in la”.
Conosci la ricetta per uscire da questa situazione?
“Venire a lavorare presto e vedere i calciatori coinvolti in quello che si propone. Oggi ho visto un bellissimo allenamento, fatto di tocchi in velocità e reattività muscolare. Quelli sono i risultati più importanti”
C'è una critica che l'ha infastidita più delle altre?
“Qualcuno ha usato il piede di porco ma sono critiche che se fatte nella maniera giusta sono anche costruttive. Poi anche tra di voi ci sono quelli tifosi di una squadra o di un'altra e analizzano la partita. Ma le cose non si lasciano interferire con la nostra educazione professionale, sappiamo dove può arrivare una critica corretta”.
Politano è quello che ha avuto una maggiore crescita?
“Ha fatto vedere di essere un calciatore completo, sa fare tutta la fascia. Con un po' di fisicità in più sarebbe un top player di livello europeo, ma se continua a far vedere questa sua completezza diventa comunque un giocatore molto importante. Ci sono anche altri calciatori cresciuti molto”.
Le parole di Marotta come le ha intese?
“Io mi sarei sentito in discussione anche se avessi passato il turno. Perché quando alleni l'Inter puoi non sentirti tale solo appena dopo aver vinto una partita. Poi il giorno che si avrà più tempo si racconterà quello che è stato il percorso per arrivare ad allenare l'Inter. Il supporto che mi vogliono dare mi può anche dare fastidio
L'Inter ha perso 6 partite in 21 gare ufficiali, l'anno scorso c'era stato un avvio migliore, cosa è cambiato?
“Guardo quello che fa la squadra durante le partite. Guardo come ha perso contro Tottenham e Juve o pareggiato contro il PSV e trovo un atteggiamento corretto nella mia squadra. Abbiamo abbassato il gap con le altre squadre ed è salito l'equilibrio del campionato. Nello spogliatoio è importante raccontarsi le cose giuste, perché ottimismo e pessimismo dipendono da come vedi le cose. C'è un risultato che ci disturba, ma noi abbiamo lavorato nel modo corretto”.
Com'è la situazione degli infortunati?
“Nainggolan è migliorato, ha qualche allenamento in più ma è ancora a rischio. Domani ho nuovamente a disposizione dei calciatori perché non abbiamo limitazioni come in Champions”.
Quale grado di difficoltà comporta la partita di domani?
“Il grado di difficoltà è sempre lo stesso, è sempre dieci. Bisogna entrare in campo con una determinazione feroce perché basta un dettaglio a ribaltare tutte le sicurezze”.
Quando parlava di fastidio per le parole di sostegno, si riferiva a Marotta? "Le parole di Marotta fanno piacere perché dice di farmi lavorare tranquillo. Quello che dico è che ricevo molti messaggi che mi dicono di non mollare, ma io le soluzioni le trovo dentro me stesso. Ci sono già passato, conosco la materia. Ho fatto l'allenatore in spogliatoi con squadre che avevano perso 13 partite di fila. Fa piacere il supporto, ma è un di più. Sono parole che magari ti fanno anche più danno perché implicitamente, quando ti dicono che vogliono aiutarti, ti stanno dicendo che da solo non ce la fai”.
Asamoah sta attraversando un momento critico. Cosa gli si dice in questi momenti? "Gli si dice quel che si diceva prima: che non è stando con la testa sulle ginocchia e le mani sulla testa che rimetti a posto ciò che è avvenuto precedentemente. Lo risolvi affilando gli scarpini, mettendo un nodo in più perché non ti vada a scivolare nel contatto col piede e piantando due scatti più forti dell'avversario. Rendendosi conto di quanto avvenuto e prendendoti le responsabilità. Se stai lì nell'angolino e piangi di ciò che è successo il pianto non porta consiglio. Si va a riprendersi in mano quella determinazione che ci vuole per vestirsi di questi colori e ci vogliono quei comportamenti. Servono contenuti. Per me un lavoro fatto bene è lasciare la situazione meglio di come l'hai trovata e lui deve fare un lavoro fatto meglio di chi lo ha preceduto per essere tranquillo".