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    Inter, se Inzaghi batte Allegri ha la seconda stella in tasca. Sarà fuga come per il Napoli

    Inter, se Inzaghi batte Allegri ha la seconda stella in tasca. Sarà fuga come per il Napoli

    • Alberto Cerruti
      Alberto Cerruti
    Tutti dicono che l’Inter è la squadra più forte e i numeri della classifica, dopo dodici giornate, sembrano confermarlo. Prima in classifica (31 punti), con il miglior attacco (29 gol) e la miglior difesa (6 gol) a più 2 sulla Juventus.

    Domenica sera a Torino, quindi, la squadra di Simone Inzaghi ha la grande occasione non soltanto di confermare i giudizi unanimi sul suo conto, ma soprattutto quella di staccare la squadra di Allegri volando verso lo scudetto della seconda stella, con la stessa fuga solitaria riuscita un anno fa al Napoli, che proprio dopo aver rifilato un umiliante 5-1 ai bianconeri al “Maradona” fece capire a tutti che lo scudetto non gli sarebbe più sfuggito. E’ vero che con l’identico punteggio l’Inter ha già riservato lo stesso trattamento al Milan, affrontato a pari punti, ma è difficile immaginare che la Juventus crolli in casa, se non altro perché fin qui ha subito soltanto un gol in più dei nerazzurri.

    Proprio partendo da questa piccola differenza si può capire l’importanza del test che attende la capolista, capace di vincere le precedenti cinque gare in trasferta. Dal primo 2-0 a Cagliari all’ultimo, ben più importante, 2-1 sul campo dell’Atalanta, passando attraverso l’1-0 a Empoli, il 4-0 a Salerno e il 3-0 in casa del Torino, l’Inter ha fatto il pieno di punti, concedendo soltanto una rete agli altri nerazzurri di Bergamo. E se a ciò aggiungiamo che ha il capocannoniere Lautaro, già capace di segnare 12 gol, il triplo sia di Chiesa, sia di Vlahovic fermi a quota 4, si può comprendere ancora di più la grande occasione che ha l’Inter di ribadire sul campo la propria superiorità.

    Battere la Juventus sarebbe il modo migliore anche per confermare la definitiva crescita rispetto a un anno fa. Ricordare, per credere, che anche Juventus-Inter nel campionato scorso si giocò alla tredicesima giornata d’andata, sempre in novembre al 6 e non al 26, quando la squadra di Allegri sfruttò la possibilità di scavalcare i nerazzurri, che alla vigilia li precedevano anche allora, battendoli 2-0 con i gol di Rabiot e Fagioli. Una sconfitta decisiva per le ambizioni da scudetto dell’Inter, perché era già la quinta in campionato.

    Stavolta, invece, nemmeno il primo kappaò in trasferta impedirebbe all’Inter di correre per lo scudetto, mentre il primo kappaò in casa della Juventus le negherebbe la possibilità di ripetere il sorpasso di un anno fa. E in quel caso il fatto di lasciare la squadra di Allegri a meno 5 avrebbe valore doppio per Inzaghi, che quindi ha più da guadagnare che da perdere rispetto al suo collega. A patto che l’Inter non vada in campo per fare calcoli di alcun genere, puntando sul nuovo equilibrio che trovato da Inzaghi, con i titolarissimi guidati da Lautaro e Barella, da Calhanoglu e Acerbi, ma anche con le alternative di lusso, a cominciare da Frattesi, che tutti gli invidiano.

    Ecco perché, se davvero l’Inter è la squadra più forte, domenica sera avrà l’occasione migliore per dimostrarlo. Senza nemmeno lasciarsi distrarre dal prossimo appuntamento di mercoledì in Champions, contro il Benfica, visto che è l’unica delle quattro italiane già sicura di andare agli ottavi. E nemmeno questo può essere un caso, visto che è da sola in testa al campionato. Almeno fino a prova contraria che spetta alla Juventus.

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