AFP via Getty Images
Monza-Inter, le pagelle di CM: Calhanoglu glaciale, dominio della Thu-La. Gagliardini da incubo
- 57
Monza:
Sorrentino 6: subisce 2 rigori e altre tre reti su cui può fare davvero poco. Compie una buona parata. Il passivo è molto pesante, ma ha pochissime responsabilità.
D’Ambrosio 5: non ha il ritmo per seguire i continui strappi di Martinez e Thuram. (26’ st Pablo Marì 5,5: non riesce a puntellare la difesa biancorossa nello spezzone di match che Palladino gli concede. Lontano dalla condizione dello scorso torneo.
Gagliardini 4: serata da incubo che inizia con l’ingenuo fallo di mano che spiana la strada all’Inter e si conclude con l’errore che porta al quinto gol. Nel mezzo, una serie di errori sia come difensore centrale sia quando agisce a centrocampo.
Caldirola 5,5: partecipa alle sbandate iniziali, poi, con il passare dei minuti, acquista un minimo di sicurezza. L’Inter ha un ritmo irresistibile, ma sulla sua fascia trova un minimo di opposizione.
Ciurria 5: travolto per 45’ minuti. Opposto a Dimarco, subisce costantemente la velocità e gli affondi del numero 32 interista. A metà frazione passa a sinistra, ma la sua serata non cambia: un passo indietro rispetto alle ultime esibizioni. (1’ st Kyriakopoulos 6: con il suo ingresso ed il passaggio alla difesa a quattro i biancorossi sembrano acquistare un pizzico di solidità. Dopo tre esclusioni consecutive, disputa un tempo sufficiente, dialogando con Mota e provando anche la conclusione).
Bondo 6: la mediana interista è nettamente superiore per qualità, tecnica e rapidità di esecuzione. Il francese non si sottrae alla lotta, mostrando impegno e grinta, ma i suoi compagni per l’intero primo tempo non lo aiutano. Forse non l’avremmo sostituito… (1’ st Colombo 5: entra per dare maggior peso specifico alla squadra: l’inizio è promettente, ma in poco tempo la difesa neroazzurra lo anestetizza senza grandi difficoltà).
Pessina 6,5: il capitano dei biancorossi è l’ultimo ad arrendersi. Si conquista una punizione sulla quale va in gol, annullato per pochi centimetri. Calcia perfettamente un rigore, cancellando l’errore di Napoli, e si danna l’anima per i suoi. Non può competere da solo con Calhanoglu e Mkhitaryan. (35’ st Akpa Akpro 5: un suo intervento sciagurato consente a Martinez di calciare il secondo rigore della serata)
Pedro Pereira 5,5: la scelta di confermarlo a sinistra – lui che è mancino – stavolta non paga. La furia dell’Inter lo costringe sulla linea dei difensori, e nelle poche occasioni in cui prova ad alzare il suo raggio d’azione si espone alle folate della capolista. (13’ st Birindelli 5,5: entra per dare un contributo sul piano della corsa e della velocità. Si fa notare per l’ammonizione ed un tiro sbilenco: serve di più per ribaltare le attuali gerarchie).
Colpani 5,5: nel primo tempo è uno dei pochi che prova ad accendere la luce: qualche guizzo, una punizione pericolosa, prima di un progressivo “spegnimento”. Contro le grandi – come il suo Monza – fatica a mettersi in mostra.
V. Carboni 5,5: forse tradito dalla tanta voglia di fare bene, non riesce mai a disimpegnarsi con lucidità. Mostra una tecnica e un palleggio di categoria, ma è poco concreto ed incisivo.
Mota 6,5: ancora una volta preferito a Colombo, si disimpegna positivamente come prima punta. Sul piano fisico non c’è partita contro la difesa dell’Inter, ma quando riesce ad allargare il suo raggio d’azione crea qualche grattacapo. Conquista con astuzia il rigore della bandiera.
All. Palladino 4,5: conferma Gagliardini al centro della difesa, nonostante al disponibilità di Pablo Marì (e probabilmente di Izzo), e sceglie ancora gli esterni “a piede invertitto”. Nessuna delle due scelte paga. La differenza di valori in campo è evidente, ma forse era lecito attendersi qualche cosa di più. Inoltre i suoi continuano a subire reti nei primi 15’ di gioco: paura o approccio sbagliato?
Inter:
Sommer 5,5: Una brutta giocata in verticale fa arrabbiare i suoi compagni. Pessina lo batte dagli undici metri.
Pavard 6,5: Suo il cross per il colpo di testa di Lautaro da cui scaturisce il calcio di rigore. Con una gran girata di testa costringe Sorrentino al miracolo. (Dal 36’ s.t. Bisseck: s.v.)
de Vrij 7: Prima il movimento a sganciarsi dalla difesa, poi il dribbling, elegantissimo, su Bondo per creare la superiorità numerica e scaricare su Mkhitaryan: di fatto il 2-0 è una sua invenzione.
Bastoni 6: Lavora bene tra Carboni e Colpani, concedendo poco e niente agli avversari. (Dal 27’ s.t. Acerbi 6: Subito in partita, bravo nell’accorciare sempre su Carboni).
Darmian 6,5: È un periodo in cui va così, sfiora gli avversari e gli fischiano rigore. Per il resto è la solita partita concretezza e attenzione, condita dal filtrante che manda in porta Frattesi, poi atterrato in area per il successivo rigore trasformato da Lautaro.
Barella 7: In partita, dall’inizio alla fine. Non avverte mai la pressione quando si trova nello stretto, prova ne sia il modo in cui serve Dimarco invece di spazzare un pallone pericoloso nella propria area di rigore. Un tocco che avvia l’azione del 3-0. Ma non è un tocco per tutti. (Dal 17’ s.t. Frattesi 6,5: Altro ingresso dalla panchina e altra firma sul match. Meno pesante perché non vale i tre punti, ma è meraviglioso il modo in cui si butta nello spazio)
Calhanoglu 8: Dopo qualche partita giocata al di sotto delle sue possibilità, torna sui livelli che gli competono e prende per mano la squadra con le geometrie di sempre. Glaciale dal dischetto, spiazza Sorrentino e realizza l’1-0. Non gli basta e nella ripresa si fa trovare a rimorchio in area sull’assist di Thuram per far secco Sorrentino di destro. Apre e blinda il match. (Dal 17’ s.t. Asllani 6: Giocate semplici e senza fronzoli. Quello che deve fare un play).
Mkhitaryan 7,5: L’unica sbavatura la commette in marcatura su Pessina, ma gli va di lusso perché l’avversario deposita in rete ma in fuorigioco di un centimetro. È sempre vivo nello sviluppo della manovra, con continui strappi a capovolgere il fronte. A due minuti dalla fine ha ancora energie in corpo per recuperare palla in mediana e servire Thuram per il 5-1.
Dimarco 7: Si coordina al volo colpendo di mancino dall’interno dell’area di rigore, ne esce un tiro cross su cui Lautaro e Thuram non arrivano per un centimetro. Perfeziona il sinistro e regala, ancora a Lautaro, un cioccolatino che l’argentino trasforma nel 2-0. Domina sulla sua fascia. (Dal 27’ s.t. Carlos Augusto 6: Entra a giochi fatti)
Thuram 7: L’assist dal fondo di Darmian è perfetto, all’indietro, per pescarlo sul dischetto staccato dalla marcatura. Il francese assapora già il boccone ma liscia clamorosamente il pallone. Lavora bene con Lautaro e con la squadra, serve a Calhanoglu l’assist del 3-1 e allo scadere trova anche la rete facendo accomodare Caldirola fintando di calciare con il destro per poi rientrare e battere Sorrentino di sinistro.
Lautaro 7,5: Si stacca dalla marcatura di Gagliardini e colpisce di testa trovando il braccio largo del suo ex compagno di squadra: rigore e 1-0. Pochi minuti dopo è lui stesso a realizzare il raddoppio fiondandosi in scivolata sul cross di Dimarco dalla sinistra. Dopo l’uscita dal campo di Calhanoglu, si presenta sul dischetto sul secondo rigore decretato e realizza spiazzando il portiere.
S. Inzaghi 8,5: L’Inter doveva rispondere anche ai veleni dell’ultima settimane e lo fa con un’abbuffata di gol e gran gioco. Partita mai in discussione su un campo non semplice.