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    • Inter-Lazio in Supercoppa, che autogol di Sarri

    Inter-Lazio in Supercoppa, che autogol di Sarri

    • Giancarlo Padovan
      Giancarlo Padovan
    C'è qualcosa che non funziona nella comunicazione, interna ed esterna, di Maurizio Sarri, allenatore della Lazio, impegnata questa sera nella semifinale di Supercoppa con l'Inter. Dopo aver manifestato tutta la sua perplessità (ma era qualcosa di più) sia per la formula, sia per la sede della competizione (ben lungi, naturalmente, dal riferirsi a ragioni politico-sociali), il tecnico toscano ha detto ieri in conferenza stampa che la Lazio, al massimo, ha il 30 per cento di possibilità di andare in finale, visto che affronta un top club d'Europa. Un modo singolare di caricare i suoi calciatori e tutto l'ambiente. 

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    Il presidente Claudio Lotito, uno dei fautori della Supercoppa in Arabia, era presumibilmente troppo impegnato a rettificare le precedenti affermazioni di Sarri per essersi accorto della gravità dell'uscita. Ma se il massimo responsabile tecnico della società non è convinto della competitività della sua squadra, anche quando gioca contro un avversario più forte, è bene che si faccia da parte o, forse, che cambi proprio mestiere. Cosa mai possono pensare i calciatori della Lazio se l'uomo che li allena e dovrebbe motivarli ritiene di avere una così bassa percentuale di vittoria? E, anche se pochi se ne curano, cosa possono pensare i tifosi? 

    Personalmente non penso che Sarri creda a quel che ha detto, ma che stia affrontando un periodo poco felice quando deve esprimersi.     Ecco perché, al di là di opinioni che possono essere o sembrare forti - poco aiutate dalla ruvidezza comunicativa dell'uomo -, l'allenatore avrebbe bisogno di soppesarle. Prima di provocare, oltre a qualche fastidio di troppo, anche pesanti effetti collaterali. 
     

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