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Inter: il turnover stecca, ma Inzaghi ha un Thuram in più. Quello che manca alla Juventus

Sandro Sabatini
un' ora fa
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Ricordate il week end di campionato? Quello del festival del “corto muso”, 1-0 per quattro: le quattro grandi. Considerate espulsione e inferiorità numerica, tutto compreso il Milan era stato quello che aveva giocato meglio, anche se all’Udinese andava concesso almeno il diritto alla protesta arbitrale… La Juve aveva sofferto la Lazio in undici e non l’aveva fatta soffrire in dieci, vincendo solo grazie alla dura legge dell’autogol (quasi cit. 883). Il Napoli aveva giocato il peggior primo tempo della stagione a Empoli, salvandosi poi grazie al furbo Politano e al freddo Kvara su rigore. E infine l’Inter che, pur senza brillare, aveva superato la prova più impegnativa in proporzione all’avversaria, la pur precaria Roma di Juric. In sintesi: Milan e Inter meglio delle altre. In campionato.

Aggiornamento in settimana. Il Napoli ha vinto, “vinto” meglio se tra virgolette, grazie al riposo e alla prospettiva della prossima sfida più semplice, in casa contro il Lecce. Il Milan se l’è cavata bene contro il Brugge, battuto con e/o senza Leao. La Juve ha peggiorato tutto quel che poteva, facendosi soffocare dallo Stoccarda. L’Inter ha perso Carlos Augusto, ma vinto in trasferta e con merito. Considerando anche Atalanta e Bologna, per le squadre italiane non è stata una giornata indimenticabile… Semmai una giornata interlocutoria, nel senso che lo sguardo sul campionato ha distratto dalle mire sulla Champions League. E ne ha beneficiato il Napoli, che s’è riposato e non s’è stressato.

In archivio tutti gli 1-0 del weekend, identici per risultato ma non per prestazione, stavolta le uniche italiane che hanno vinto sono state anche quelle che hanno convinto. Pagelle collettive in ordine di apparizione: bene il Milan, malissimo la Juve, normale il Bologna, affievolita l’Atalanta e infine benino l’Inter. La squadra di Inzaghi ha sbagliato quel che poteva sbagliare con gli uomini del turn over: ahi Arnautovic su rigore, “ahi ahi” (cit. Mike Bongiorno) sul doppio errore sottoporta e sopra la traversa di Taremi prima e Zielinski poi. Ma ci ha pensato Thuram, sempre lui: con rispetto per Lautaro, il francese è l’attaccante più in forma del momento interista. Quindi, se anche Inter-Juve verrà come al solito presentata con la sfida classica tra Lautaro e Vlahovic, la realtà dice che l’Inter può aggiungere Thuram. La Juve, no.

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