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    Inter, è un Inzaghi mai visto: le ripetute proteste arbitrali nascondono altro

    Inter, è un Inzaghi mai visto: le ripetute proteste arbitrali nascondono altro

    • Andrea Distaso
      Andrea Distaso
    Mi ha colpito, nelle scorse ore, l'intervento dalle colonne “virtuali” di Repubblica di Sandro Piccinini che, tornando sui fatti di campo degli ultimi giorni e nello specifico sull'esito della partita tra Fiorentina ed Inter di giovedì scorso e le sue conseguenze, aveva rilevato con un certo tenore l'intensità delle critiche piovute sulla testa dell'allenatore nerazzurro Simone Inzaghi. Invitato perentoriamente a vincere lo Scudetto o in alternativa... Molto simili a quelle che nella stagione 2022/2023 colpirono a più riprese il tecnico piacentino e che portarono alla fine una Coppa Italia in più in bacheca e una finale di Champions League. Nella sua disamina, Piccinini adombra il sospetto che certe letture dell'operato di Inzaghi e certe sottolineature sulle sue presunte mancanze non nascano in maniera casuale e che dietro di questa ci sia una regia che abbia altri obiettivi. Quel che interessa a noi principalmente è porre l'accento sull'eco che questo clima di tensione sembra aver avuto nelle reazioni dello stesso Inzaghi, anche in occasione della vittoria di ieri contro la Fiorentina che ha riscattato il passaggio a vuoto della scorsa settimana.

    ARNAUTOVIC REGALA LA VENDETTA ALL'INTER: 2-1 SULLA FIORENTINA

    Era un Inzaghi molto concentrato, molto in partita quello visto nella serata di San Siro: anche acceso e nervoso nei suoi scambi dialettici con Ranieri prima e la panchina viola poi. Un Inzaghi che ha esultato con una particolare carica il triplice fischio arbitrale che ha sancito il pesantissimo 2-1 che vale il ritorno a -1 dal Napoli in un weekend che avrebbe dovuto essere favorevole per la squadra di Antonio Conte e che ha invece rilanciato le ambizioni tricolori dei campioni in carica. Un Inzaghi che, sia nelle interviste alle televisioni che nella conferenza stampa post-gara ha con chiarezza e fermezza affrontato due temi molto attuali, come quello relativo alla sua posizione all'Inter e in secondo luogo sulle recenti polemiche arbitrali. "In questi giorni abbiamo cercato di recuperare e lavorare, di ascoltare poco quello che si diceva: l'importante è che quello che si diceva era contro di me, quindi nessun problema. La Fiorentina era arrabbiata, come è giusto che sia, come ero arrabbiato io a Leverkusen quando abbiamo preso un gol su un calcio d'angolo nato da un fuorigioco. Poi ho rivisto anche il rigore, che non esiste mai. Mai. E' intervenuto il VAR che non è intervenuto nel derby e avremmo vinto la partita".

    LA MOVIOLA DI INTER-FIORENTINA: QUANTE POLEMICHE

    E' un Inzaghi polemico, molto polemico, forse all'eccesso, non da ieri e nemmeno dal dopo Firenze. Uno degli allenatori più esposti ed importanti nel panorama della Serie A, che soltanto pochi mesi addietro (novembre 2024) si esprimeva sulla materia arbitrale con toni decisamente più concilianti ("Sugli arbitri il mio pensiero l’ho espresso, bisogna cercare di aiutarli. Anche io che a volte durante le gare per l’adrenalina supero l’area tecnica. Tutti noi addetti ai lavori bisognerebbe aiutarli, non lo dico come frase fatta ma perché è giusto così") e che ultimamente non perde occasione di porre l'accento sulle presunte sviste che avrebbero penalizzato la sua Inter. Anche richiamando alla memoria episodi vecchi di settimane, mesi, talvolta anche anni, quando si parla del contrasto Giroud-Sanchez del derby col Milan del 2022. Non è compito mio fare la tara delle proteste sugli episodi di questo o di quell'altro allenatore, perché a turno e a convenienza personale ci cascano tutti. Ma proprio tutti. Qui il discorso è un altro e si ricollega all'altra parte dell'intervento dell'allenatore nerazzurro nella conferenza stampa di ieri e al commento di Piccinini da cui siamo partiti. 

    INTER, QUALCOSA NON HA FUNZIONATO SUL MERCATO

    L'impressione è che Simone Inzaghi si senta al centro delle attenzioni generali non da ieri, non dalla scorsa settimana o dal mese passato. La responsabilità che comporta allenare una squadra come l'Inter, di farlo dopo il biennio di un predecessore di rilievo come Conte e sentirsi “condannato” ogni giorno a portare risultati, vittorie e trofei. Nulla di strano fin qui, perché al Milan e alla Juventus vale lo stesso ragionamento, anche se poi a sollevare le coppe è sempre uno solo e l'unica garanzia da dare dovrebbe essere quella di essere competitivo fino all'ultimo. Al tempo stesso non può essere normale che, in caso di fallimento, l'imputato debba essere sempre lo stesso e nelle analisi e nei bilanci altre componenti vengano attenzionate di meno. Sui calciatori messi a disposizione nelle ultime due stagioni e la sua gestione da parte del tecnico dell'Inter, sulla bontà o meno di certi investimenti e le difficoltà affrontate nel valorizzare organici che, soprattutto sotto la gestione Suning, venivano smontati e rimontati di continuo ne abbiamo parlato in questi, da queste pagine. Teniamo a mente tutto per provare a comprendere il momento di Simone Inzaghi.

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    Commenti

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    BIGIO74
    BIGIO74

    Nascondono che si è rotto le pallottole.... ma per favore!

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