Inter e Milan, le cifre per l'acquisto di San Siro. Il sindaco di San Donato: "Non possiamo vincolare il Milan"
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I NUMERI - Questi i numeri:
196.988.465 euro – valore complessivo di stadio Meazza e aree limitrofe
124.005.204 euro – valore area Ambito Gfu San Siro (nel 2019 questo era pari a 103.063.000)
72.983.260 euro – valore dello stadio (nel 2019 questo era pari a 96.342.000)
A questi numeri si aggiunge anche il calcolo degli oneri di urbanizzazione che Milan e Inter dovranno versare se l’operazione San Siro dovesse concretizzarsi:
20.942.373 euro – oneri di urbanizzazione primaria
16.517.928 euro – oneri di urbanizzazione secondaria
22.088.729 euro – contributo concessorio sul costo di costruzione/trasformazione
59.549.030 euro – valore oneri di urbanizzazione in totale
LA RIQUALIFICAZIONE DEL QUARTIERE SAN SIRO - Circa 60 milioni di euro complessivi che saranno al centro del dibattito politico cittadino nei prossimi mesi poiché l'ordine del giorno approvato durante il Consiglio di lunedì chiede al sindaco Sala e alla Giunta comunale di destinare le risorse derivanti dall’eventuale vendita dello stadio Meazza e della Gfu San Siro "a interventi di riqualificazione del quartiere San Siro; al contrasto dell’emergenza abitativa; alla riqualificazione degli impianti sportivi presenti sul territorio".
LE PAROLE DEL SINDACO DI SAN DONATO - Nel frattempo ieri sera si è tenuto il Consiglio Comunale a San Donato, durante il quale è stata bocciata la mozione che chiedeva la sospensione dell'Accordo di Programma per il progetto del nuovo stadio del Milan nell'area San Francesco. Queste le parole del sindaco Francesco Squeri, il quale ha affrontato anche il discorso dell'altro progetto che sta valutando il club rossonero a San Siro: "L'Accordo di Programma sta proseguendo. Per interrompere un atto amministrativo sarebbe necessario un nuovo atto che rappresenti il venir meno dei presupposti delle valutazioni che fin qui hanno determinato l'avvio dell'Accordo di Programma. La rappresentazione che il Milan stia valutando la possibilità di realizzare a Milano il suo nuovo stadio non costituisce un elemento di novità. Questo non è quindi motivo sufficiente per interrompere l'Accordo di Programma. Altrettanto non potremo obbligare una società a rinunciare ad una possibile alternativa al proprio investimento senza poter offrire in cambio la garanzia di approvazione del progetto a San Donato.
Noi abbiamo detto che per noi lo stadio può rappresentare un'opportunità per la città e per tutto il SudMilano, ne siamo convinti. Allo stesso tempo abbiamo esplicitato i nodi da affrontare e da sciogliere per portare questo progetto all'approvazione del Consiglio. Mi riferisco alle questioni legate ad infrastrutture e viabilità, rafforzamento del collegamento su ferro, riqualificazione e rilancio della stazione a valenza metropolitana. Se tali vincoli non saranno superati con risposte concrete ed efficaci, il progetto sarebbe giudicato non sostenibile per la città e quindi non potrebbe avere il consenso dell'Amministrazione che rappresento. Noi crediamo che ci siano le condizioni che queste risposte si possano concretizzare: ad esempio abbiamo riscontri molto positivi da Ferrovie dello Stato che abbiamo voluto fortemente voluto nell'Accordo di Programma. Il fatto che il Milan tenga aperta e approfondisca la possibilità su Milano non è una novità, ma allo stesso non è una novità che il progetto stadio a San Donato abbia la sua concretezza e che ci sia da parte del Milan un investimento rilevante in tale direzione".
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