Inter e Bayern:| La maledizione del triplete
Sarà che mal comune è mezzo gaudio, ma sentite un po’ cosa dice Louis Van Gaal, allenatore del Bayern, plurititolata tedesca che l’anno scorso è andata ad un passo dal “triplete”, se l’Inter non le avesse tolto di bocca l’ultimo zuccherone. «Vista come si è messa la classifica, è difficile sperare nel titolo. Meglio lasciar perdere e dedicarci alla Champions». Potrebbe mai dirlo anche Benitez (o chi per lui) in Italia? Difficile.
Inter e Bayern sono uscite da una stagione identica per fatiche, finali e perfino per numero di giocatori spediti al mondiale. Forse non è un caso che si trovino nella stessa situazione. Anzi, l’Inter ha fatto i conti con un numero superiore di infortuni. Entrambe non hanno badato molto al mercato, rinforzandosi (si fa per dire) con giocatori di secondo piano. L’Inter ha venduto un giovane di successo (Balotelli). Il Bayern si è privato di Lell, 26enne difensore esterno di destra e di Luca Toni (Josè Ernesto Sosa è stato girato al Napoli, via Estudiantes). Insomma Moratti si è liberato di un giocatore di valore, il Bayern di calciatori quasi inutili. Ed oggi tutte e due piangono: l’Inter più dei tedeschi. Eppure il Bayern sta peggio nel distacco in classifica(17) efa pari con i nerazzurri in quanto a punti (23): ha imbarcato un 2-0 sul campo dello Schalke 04 (sta nei bassifondi della classifica) identico al 3-1subito dagli interisti a Roma.
Eppure Benitez è meno saldo di VanGaal, anche se le prospettive sono migliori. Morale della storia? Una stagione da “triplete”, o quasi, prosciuga qualunque squadra. Nel calcio moderno ricco di partite, di impegni ognitre giorni (noncomelacoppa dei Campioni di una volta), dicontinuesollecitazionie infortuni, è quasi impossibile non pagare dazio. È capitato anche al Barcellona: l’anno passato si è presentato come il re del Triplete, ma ci ha lasciato le penne proprio in Champions contro l’Inter (poi ognuno potrà contestare arbitraggi ed altro) e in coppa del Re, che vale la nostra terza coppa. Si è consolato solo con il campionato, dopo aver conquistato il titolo di campione del mondo per club.