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Inter, dossier stadio: progetti e ostacoli, tutto sull'ipotesi Rozzano
Il Milan ha deciso da tempo di rompere gli indugi, una volta appurate le enormi difficoltà di procedere con un progetto che convincesse tutte le componenti in gioco in una città come Milano, ma pure l'Inter non rimane a guardare ed inizia ad immaginare un futuro in un nuovo stadio. Per ammissione dello stesso amministratore delegato Alessandro Antonello, ad oggi l'ipotesi di trovare un accordo col Comune per rimanere a San Siro è alternativa all'idea principale di realizzare una nuova casa di proprietà soltanto del club nerazzurro. In tal senso, le novità degli ultimi giorni in merito ai dettagli del progetto per l'area di Rozzano di proprietà di Infrafin – società del Gruppo Bastogi (ex Cabassi) – prospettano qualcosa di concreto dopo tanti mesi di indiscrezioni: la firma di un diritto di esclusività fino al 30 aprile 2024, un impianto di 70.000 posti su una superficie piuttosto estesa e che coinvolgerebbe i comuni limitrofi come Assago (servita dalla metropolitana M2 e collegata dalle tangenziali Est ed Ovest), che nelle intenzioni si inserirebbe in maniera ecologicamente sostenibile in una zona di verde aperta al pubblico, attrezzata con strutture sportive, aree di ristorazione e di intrattenimento, negozi e servizi per i tifosi e visitatori da tutto il mondo.
INTER, L'AMMISSIONE DELL'AD ANTONELLO SU ROZZANO
I DETTAGLI - Qui arrivano e si fermano le idee, che senza le autorizzazioni da parte degli enti preposti non potranno convertirsi in qualcos'altro. L'area indicata dall'Inter per la realizzazione del nuovo stadio può essere suddivisa in una zona nord per la quale non risulta essere necessaria l'approvazione di un nuovo Piano Regolatore, tanto che uno studio sull'impatto ambientale sarebbe stato già realizzato per portare avanti l'iter. Ben diverso è il discorso della parte sud dell'area interessata, per la quale – dopo i contatti con le rispettive amministrazioni comunali – sarà fondamentale l'ok al nuovo PGT, strettamente legato alle modifiche e alle risposte da fornire in merito alla viabilità e ai collegamenti al possibile nuovo impianto.
I VETI DELLA POLITICA - A tal proposito, occhio alle obiezioni che alcuni esponenti politici ed in particolare le opposizioni come il Movimento 5 Stelle a Rozzano hanno iniziato a sollevare: "Il luogo più adatto per discutere dei progetti dei due nuovi stadi di Inter e Milan sono le sedi istituzionali, non i tavoli convocati in segreto fra i rappresentanti degli enti e le società, dove i primi finiscono per sedersi in posizione di svantaggio – dichiara Nicola Di Marco, capogruppo lombardo del Movimento 5 Stelle –. Regione Lombardia deve fare la propria parte, garantendo la rappresentanza e gli interessi dei cittadini e riequilibrando i rapporti di forza al tavolo. Vogliamo sapere come i progetti potrebbero impattare sulla quotidianità dei residenti, sul traffico, sulla gestione degli spazi verdi, sulle attività commerciali. Serve, inoltre, l’immediata audizione dei rappresentanti dei due club in Commissione Territorio».
INTER, L'AMMISSIONE DELL'AD ANTONELLO SU ROZZANO
I DETTAGLI - Qui arrivano e si fermano le idee, che senza le autorizzazioni da parte degli enti preposti non potranno convertirsi in qualcos'altro. L'area indicata dall'Inter per la realizzazione del nuovo stadio può essere suddivisa in una zona nord per la quale non risulta essere necessaria l'approvazione di un nuovo Piano Regolatore, tanto che uno studio sull'impatto ambientale sarebbe stato già realizzato per portare avanti l'iter. Ben diverso è il discorso della parte sud dell'area interessata, per la quale – dopo i contatti con le rispettive amministrazioni comunali – sarà fondamentale l'ok al nuovo PGT, strettamente legato alle modifiche e alle risposte da fornire in merito alla viabilità e ai collegamenti al possibile nuovo impianto.
I VETI DELLA POLITICA - A tal proposito, occhio alle obiezioni che alcuni esponenti politici ed in particolare le opposizioni come il Movimento 5 Stelle a Rozzano hanno iniziato a sollevare: "Il luogo più adatto per discutere dei progetti dei due nuovi stadi di Inter e Milan sono le sedi istituzionali, non i tavoli convocati in segreto fra i rappresentanti degli enti e le società, dove i primi finiscono per sedersi in posizione di svantaggio – dichiara Nicola Di Marco, capogruppo lombardo del Movimento 5 Stelle –. Regione Lombardia deve fare la propria parte, garantendo la rappresentanza e gli interessi dei cittadini e riequilibrando i rapporti di forza al tavolo. Vogliamo sapere come i progetti potrebbero impattare sulla quotidianità dei residenti, sul traffico, sulla gestione degli spazi verdi, sulle attività commerciali. Serve, inoltre, l’immediata audizione dei rappresentanti dei due club in Commissione Territorio».