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    Al derby con l’InterClub più grande al mondo. Tra riti propiziatori e trasferte: ecco chi sono i ‘mitici’ Belli de Roma

    Al derby con l’InterClub più grande al mondo. Tra riti propiziatori e trasferte: ecco chi sono i ‘mitici’ Belli de Roma

    • Pasquale Guarro
    Roma caput mundi, ma questa volta l’impero è a tinte nerazzurre. Si parte dalla capitale per raggiungere qualsiasi punto del mondo, a patto che di mezzo ci sia sempre e solo l’Inter. Parliamo dell’InterClub con più iscritti al mondo, con 3232 tesserati, “Belli de Roma” si è messo alle spalle anche l’InterClub Albania, altra storica ed enorme realtà legata al club di viale della Liberazione. Una scalata partita nel 2011 quando il fondatore, Fedele Maurano, ha intrapreso questa nuova esperienza. 

    “Non mi ritrovavo nei valori di quello che all’epoca era l’InterClub a cui ero iscritto e decisi di andare via. Volevo aprirne uno per conto mio e così decisi di chiamare il coordinatore del Lazio. Fu lui a ricontattarmi qualche tempo dopo, dicendomi che si era aperta una possibilità. Il primo anno eravamo 105 iscritti, piano piano la crescita: 135 il secondo anno, 285 il quinto anno, 771 l’ottavo anno, fino ad arriva a oggi, con 3232 iscritti al nostro club”.

    Inter - AC Milan (18:00 16/09)
    Ci spiega il segreto di tutto questo successo?

    “Amicizia, passione e solidarietà. Siamo amici, ci vediamo e ci aiutiamo anche negli altri giorni della settimana. E poi seguiamo tutte le partite, non solo quelle che ci conviene seguire”. 

    Questo cosa comporta?
    “L’InterClub Belli de Roma copre ogni trasferta e non cambiamo mai il prezzo pattuito inizialmente, anche se a seguito di eventuali e numerose defezioni. Anche con 10 persone a bordo, l’autobus parte e i nostri tesserati non subiscono variazioni al prezzo della trasferta. È capitato che ci andassimo a perdere, ma alla lunga questo è un discorso che ha pagato. Adesso abbiamo iscritti da tutte le zone d’Italia, anche grazie alla rete che abbiamo creato. Quando un nostro tesserato abbonato a San Siro rinuncia alla trasferta, mette il proprio posto a disposizione di qualche altro tifoso e il giro è diventato notevole”. 

    Come sarà la trasferta del derby?
    “Partenza alle 4 da Roma con 4 autobus pieni. Dovevano essere 5, ma c’è carenza di autisti e probabilmente dovremo rinunciare a un mezzo. Ci fermeremo a pranzo a Modena, dove da oltre 20 anni ci fanno mangiare in abbondanza con 13 euro. Prima erano 11, poi c’è stato l’aumento…”

    Una vita per l’Inter, si può dire?
    “Non sono mai andato a un matrimonio, un battesimo o qualsiasi altra festa organizzata in contemporanea a una partita dell’Inter. È stata la prima cosa che ho messo in chiaro con la mia fidanzata, che poi è diventata mia moglie. Ho iniziato a seguire l’Inter da piccolino, ricordo che compravo il Corriere dello Sport quando un amico di mia sorella, poi divenuto uno dei cantautori più famosi d’Italia, mi disse «Ma se tifi l’Inter devi comprare la Gazzetta, è un giornale rosa, lo fanno a Milano». Allora andai all’edicola da Sor Giulio ma mi disse che avrebbe dovuto ordinarlo appositamente per me, insomma, era un impegno. Allora mio papà, per accontentarmi, ogni primo del mese gli pagava 30 Gazzette anticipate, per tutto il mese. La ritiravo ogni mattina, la piegavo e la leggevo ancora intonsa appena uscito da scuola”. 

    Tra i motivi della crescita verticale dei Belli de Roma, anche il saper stare al passo con i tempi, proiettandosi e diffondendosi sulle varie piattaforme social. A prendersi cura di tutto questo è Biagio Privitera, volto noto a tantissimi tifosi nerazzurri che ormai da anni seguono l’Inter anche grazie ai suoi video, il primo nel 97-98 a Parigi, quando l’Inter di Simoni conquistò la Coppa Uefa. 

    “Sono sempre stato appassionato di fotografie ed editing video. Ricordo che all’epoca lavoravo in Russia e decisi di andare con la famiglia 3 giorni a Parigi, ovviamente approfittando della partita. Portai con me una videocamera, realizzai contenuti dallo stadio e della trasferta in generale. Al ritorno editai tutto e regalai a tanti miei amici un cd con il ricordo della giornata. Rimasero tutti contenti. Poco dopo si diffuse YouTube, decisi di caricare quello stesso video per metterlo a disposizione di tutti gli interisti ed ebbe successo, così pensai che sarebbe stato bello farlo ad ogni partita”. 

    Adesso sei tesserato ai Belli de Roma…
    “Il miglior modo di vivere l’interismo è farlo attraverso un InterClub”. 

    Può portarci qualche esempio?
    “Più di uno. Abbiamo tesserati di Milano che vogliono venire a fare le trasferte con noi e quando l’anno scorso siamo andati a Monaco, pur di unirsi al nostro autobus, sono venuti a Verona, dove avevamo in programma una sosta. Ma posso raccontare anche la storia di un tifoso di Catania, iscritto al nostro club. Aveva deciso di venire a San Siro, ma invece di prenotare il volo Catania Milano ha preferito venire in aereo a Roma per poi partire in autobus con noi e viversi tutta l’esperienza”. 

    Avete dei riti scaramantici che ripeterete anche in occasione del derby?
    “Sì, partiamo subito con il rito dei cantucci”. 

    Ovvero?
    “Sulla tratta Roma-Milano, ci fermiamo ad Arno ed è lì che Salvatore, l’interista catanese, ha il compito di acquistare i cantucci. Segue il rito dell’apertura, perché quando non riesce a disfarsi velocemente dell’involucro sono guai per l’Inter”. 

    E poi?
    “Arrivati a Milano c’è Er Profeta che fa la sua profezia e spesso va molto molto vicino alla realtà dei fatti. E poi c’è il Gufo Battista, che ci accompagna ad ogni trasferta. Maria Rosa è la proprietaria di questo gufo (finto, ndr) che ha dipinto di nerazzurro. Fa la sua parte e in qualche modo riusciamo sempre a farlo entrare con noi allo stadio”. 

    E poi offrite anche servizi gratuiti ai tifosi…
    “Ho un canale Telegram di cui vado orgoglioso, si chiama Biapri 58. Metto in contatto tutti quelli che vogliono comprare e vendere biglietti, ma devono seguire rigide regole”. 

    Ci spieghi…
    “Vietato il bagarinaggio, si può vendere solo a prezzo di listino abbonati. Senza furbate o aste, pena il cartellino rosso. Nessuno può mettere in vendita biglietti senza mandare prima tutto a me, certo, mi costa lavoro, ma è una garanzia in più che voglio dare. Cerco di creare un ambiente pulito e mai nessuno è stato vittima di una truffa. È un canale per interisti onesti.

    Cantuccini a parte, come finisce questo derby?
    “Vedo un pareggio”. 

    …Prima, però, vediamo cosa succede al pacco dei cantucci!

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