Inter, Calhanoglu è insostituibile: come Inzaghi lo metterà in una teca e come lo sostituirà quando non ci sarà
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I NUMERI - Non solo linee di passaggio, palleggio pulito e intuizioni geniali, Calha permette ai nerazzurri di girare come un orologio svizzero: le garantisce equilibrio, corsa in avanti e all’indietro, interdizione oltre a produzione, permette di tenere distanze perfette, evitando che la squadra si allunghi. Difficile rinunciare a un giocatore così, alle sue letture, figurarsi durante una partita così importante come il derby. E i numeri parlano chiaro. Dal momento del suo cambio, l’Inter è crollata a picco. Come segnalano i dati riportati da La Gazzetta dello Sport, i nerazzurri hanno calciato di meno e, se con lui in campo avevano concesso solo tre tiri verso Sommer, dal minuto 64 in poi sono stati 13. Senza di lui, l’Inter si è riscoperta vulnerabile, perforabile, indifesa. Non solo una partita, i dati dei due campionati scorsi con Calhanoglu, e senza, confermano un trend. L’Inter fa più punti, produce di più, segna di più e subisce meno tiri. Con il turco in campo, in 69 partite hanno subito la media di 0.8 reti e fatto 2,1, mentre nelle 12 gare in cui non c’era, nelle ultime 3 stagioni, i gol fatti sono di media 2, mentre quelli subiti 1,1. La percentuale di vittoria dal 69,6% scende al 50, la media di punti fatti va da 2,2 a 1,7, come i tiri fatti e subiti che calano da 16,3 e 10,4 a 13,9 e 13,3.
COME SOSTITUIRLO - Numeri chiari anche se, con una stagione del genere e i tanti impegni che saranno sulla strada dei nerazzurri, verrebbe in mente allo staff interista di mettere Calhanoglu in una teca, preservargli qualche sforzo, gestirne energie e minutaggio. È già successo a Monza e, inevitabilmente, dovrà risuccederà ancora. Si para di fronte all’Inter un’altra settimana piena: prima l’Udinese, poi la Stella Rossa in Champions League e quindi il Torino. Il tutto con un Barella, forse l’altro unico insostituibile, che sarà fuori fino alla sosta. Spremere Calha, affidarsi di nuovo ad Asllani – nonostante le recenti prestazioni deludenti – o trovare alternative? Per adesso l’ipotesi di Zielinski da regista non scalda Inzaghi che continua e continuerà a fidarsi dell’albanese. Piuttosto, magari proprio guardando come si destreggia il turco, servirà che l’ex Empoli faccia quello step in più che alla Pinetina già si aspettavano. Occorre migliorare nella fase difensiva, nella gestione del pallone, evitare di tenere troppo il pallone e rallentare il gioco, giocare a due tocchi. Solo in questo modo, anche senza Calhanoglu in campo, l’Inter potrà essere la stessa – o quantomeno un fac simile – di quella che vede il turco in cabina di regia.