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  • Inter, Berti: "Nel '94 incontrai Berlusconi: mi propose la scorta. Quella volta nel pullman della Samp..."

    Inter, Berti: "Nel '94 incontrai Berlusconi: mi propose la scorta. Quella volta nel pullman della Samp..."

    Nicola Berti non ha mai avuto peli sulla lingua. L'ex centrocampista dell'Inter, uno dei maggiori simboli per i tifosi nerazzurri degli anni '90, si è raccontato in una lunga intervista al Corriere della Sera.

    MONDIALE DEL '94 - "Tardelli idolo? Fu Claudio Gentile, a Firenze, a spingermi a dire questa cosa. Mi piaceva, nel Mondiale del 1982 impazzivo per il Braile, poi nel 1994 me lo sono ritrovato in finale. Contrariamente a quanto si pensa mi ero candidato per calciare il rigore, ma Sacchi mi saltò. Mi consolai per la sconfitta andando a SanDiego con i miei amici brasiliani. Io meno sacchiano? Forse lo ero più degli altri, perché giocavo dove voleva lui. Ero uno serio, anche se fumavo il cubano in camera di Baresi. Quell’anno dopo un lungo infortunio ho salvato l’Inter dalla B, ho segnato nella finale di andata della Coppa Uefa che abbiamo vinto. E poi ho giocato tutto il Mondiale in fascia: un ruolo non mio".

    MILANO E LE SERATE - "Come allora bevo il giusto. Non ho mai esagerato. Milano era bellissima, ma appunto, non è che si faceva festa tutti i giorni, anche perché organizzare per cento persone non era una cosa così semplice. Il festaiolo ero sempre io, ma c’erano tanti compagni e tanti milanisti. Veniva anche Vialli da Torino".

    DERBY - "Il giorno del derby Bergomi era incupito perché doveva marcare Van Basten e io lo prendo in giro: non vedevo l'ora di trovarmi davanti a quella folla a San Siro. Volevo che l’attesa di una partita importante non finisse mai. E quei momenti ancora oggi mi mancano da morire. Mi sono goduto le cose e l’ho fatto in maniera del tutto consapevole: c’erano ottantamila persone che cantavano “Nicola Berti, facci un gol”. A me, un centrocampista, uno che da ragazzino vendeva le ricotte nei mercati: pura emozione. Dall’altra parte, quei cori li facevano a Van Basten".

    L'INTER - "Ai tempi della Fiorentina ero già in Nazionale e si scatenò l'asta. Erano tutti a Salsomaggiore per me: Moggi, Boniperti, Galliani, Beltrami dell’Inter. Il rialzo de'Inter  arrivava sempre di notte e finii per guadagnare più di Bergomi, Ferri e Zenga messi insieme. Vincemmo subito lo scudetto dei record e l’asse fondamentale era Brehme, Berti, Serena. Mi perdonavano tutto? Dopo una sconfitta con la Samp ho chiesto a Eriksson di ospitarmi sul pullman e mi sono nascosto tra i sedili..."

    MILAN - "Nel 1994 ho incontrato Berlusconi ad Acore. Non ci sarei mai andato e anche lui si è tirato indietro. Mi avevano proposto la scorta: avrei dovuto vivere vicino a Milanello, ma per fortuna poi l'Inter si è mossa. I milanisti dicevano che io e Aldo Serena eravamo amanti: brutta bestia la gelosia..."

     

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