Inchiesta Juve, Dybala: 'Ero contrario al taglio degli stipendi, il club si accordò con i senatori'
Prosegue l'inchiesta sui bilanci della Juventus e uno dei filoni si concentra sulle due manovre stipendi. Repubblica.it pubblica alcuni nuovi estratti dal faldone che la Procura di Torino ha rovesciato alla Procura Figc e tra questi ci sono alcune delle dichiarazioni rese da Paulo Dybala ai pm. L'attaccante argentino, oggi alla Roma, racconta certi dettagli relativi alla prima manovra, firmata sui moduli federali di rinuncia a 4 mesi (ma con una scrittura privata segreta che ne restituiva tre): "Io ero contrario e con me gli stranieri. I senatori cercavano di trovare un accordo tra la società e il gruppo. Alla fine sono loro che comunicano alla società la decisione della squadra" di accettare. "Questa era una cosa molto strana", conclude la Joya. SECONDA MANOVRA - Un anno dopo, arriva una nuova manovra stipendi che ancora una volta non convince i giocatori. Lo conferma Dybala: "Tutti avevamo dubbi. Era strana una seconda richiesta, molti hanno lasciato ai procuratori la scelta. Poi non cambiava nulla, era solo spostare i soldi. Se vai via, te li danno comunque... Era solo uno spostamento in avanti".