Essere aggregati a una squadra che parte per un lungo viaggio di Europa League fin quasi sul tetto del mondo, quando fino a poco tempo fa il massimo della trasferta era uscire - non di molto - dai confini regionali, è già motivo di soddisfazione per il 17enne Simone Edera, giovane attaccante granata che Giampiero Ventura ha voluto con sè a Helsinki. Quasi un sogno per un ragazzo cresciuto con la maglia granata addosso fin dai tempi dei Pulcini, eppure tanto dotato non solo da vestire l'azzurro di tutte le Nazionali giovanili, ma anche da essere chiamato in Primavera da un Moreno Longo che ha voluto fargli saltare il passaggio della Berretti.

E' presto per dire se il Toro ha già in casa l'erede di Alessio Cerci? E' prestissimo, senz'altro; lo stesso Henry di Valmontone ha impiegato quasi 10 anni, rispetto all'età che oggi ha il giovane granata, a trovare la sua vera dimensione. Eppure è proprio lui il modello tecnico cui si ispira Edera, un mancino che preferisce giocare a destra, guizzante e capace di colpi che incantano i suoi tifosi e i suoi allenatori. Oggi imparerà qualcosa, anche senza giocare; un altro anno con la Primavera, e poi sarà pronto per i grandi, magari con un'esperienza altrove prima di tornare a quella che è, da sempre, casa sua.