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  • Arena, il primo 2009 a debuttare tra i professionisti raccontato da chi l'ha scoperto: "E' un bomber alla Vieri"

    Arena, il primo 2009 a debuttare tra i professionisti raccontato da chi l'ha scoperto: "E' un bomber alla Vieri"

    • Francesco Guerrieri
    Dall'altra parte del mondo c'è uno scout che lavora ogni giorno per portare talenti in Italia: "Chiamami quando vuoi, io sono sveglio a lavorare fino a mezzanotte, l'una…". Dall'altra parte del telefono c'è Anthony Ucchino, la persona che ha portato a Pescara il più giovane esordiente assoluto tra i professionisti: Antonio Arena, classe 2009, nel week end scorso ha segnato all'esordio in Serie C nel 4-1 contro la Lucchese. Anthony è un italo-australiano nato a Sydney - mamma calabrese e papà siciliano - che gira tutta l'Australia a caccia di giovani di talento da proporre nei nostri campionati.

    LA STORIA DI ARENA, IL 2009 CHE HA ESORDITO COL PESCARA 

    Che emozione è stata vedere esordire Arena col Pescara?
    "E' stato inaspettato. Sapevo che sarebbe partito dalla Primavera per poi salire qualche mese in prima squadra, avevo visto che aveva fatto una quindicina di panchine ma mai avrei pensato che Baldini lo potesse mettere con il risultato ancora in bilico (è entrato al 66' sul 2-1, ndr). Un'emozione incredibile, siamo rimasti tutti un po' shockati".

    L'hai sentito dopo la partita con la Lucchese?
    "Sì, ci siamo sentiti. Dopo le prime panchine lo chiamano e gli dicevo 'Pensa se dovessi entrare...'. Poi però non ci ho più pensato. Alla fine della partita mi ha chiamato lui, sia Antonio che il padre erano felicissimi. Mi hanno fatto emozionare perché so tutti i sacrifici che ha fatto la famiglia, il papà ha lasciato tutti in Australia per seguire il figlio a Pescara".

    Stavi vedendo la partita?
    "Sì, in tv a Sydney, dove vivo. Qui erano le 6.30 di mattina, ma non le partite del Pescara non le perdo mai".

    Che rapporto hai con il club biancazzurro?
    "Con il ds Marco Arcese siamo amici di vecchia data, collaboro con loro facendo un lavoro di scouting qui in Australia dove gestisco una scuola calcio Ucchino Football affiliata al Club Marconi, una società storicamente molto importante gestita da italiani. Ogni anno porto sempre qualche ragazzo australiano in Italia, e spesso organizziamo stage con allenatori italiani".

    Com'è nata l'idea di portare Arena a Pescara?
    "Quando aveva 14 anni c'era il Betis Siviglia che gli aveva già fatto fare un provino ed era molto avanti nella trattativa, ma all'ultimo sono riuscito a convincere il papà ad aspettare. Ho chiamato Arcese spiegandogli che questo ragazzo è davvero forte, così è venuto a vederlo in Australia e gli hanno fatto anche loro un provino".

    E andò bene.
    "Gol dopo un quarto d'ora. Si convinsero subito a prenderlo. Abbiamo avuto qualche problema per superare il Betis, ma sia al papà che ad Antonio avevo spiegato che il Pescara credeva molto in lui; loro si sono fidati e hanno accettato".

    Arena, il primo 2009 a debuttare tra i professionisti raccontato da chi l'ha scoperto: Arena insieme ad Anthony Ucchino in visita a Coverciano tre settimane prima della convocazione con l'Under 16

    L'inizio di una nuova vita.
    "Avrebbe dovuto giocatore con gli Under 15, ma l'hanno messo subito in U16 e ha fatto tre gol all'esordio. Poi la società gli ha fatto un pre contratto di due anni e recentemente, appena ha compiuto i 16 anni, ha firmato il primo contratto da professionista (da regolamento non si può prima, ndr).

    Ci racconti che tipo di giocatore è Arena?
    "Un bomber, quando gioca vicino alla porta avversaria è sempre pericoloso. Ha caratteristiche simili a Bobo Vieri, tra l'altro anche lui ha iniziato a giocare a calcio in Australia".

    Quando e come l’hai scoperto?
    "Ne avevo sentito parlare da tante persone, mi avevano detto che era bravo e sono andato a vederlo. Dai 13 anni in poi ha sempre giocato sotto età e nonostante questo segnava a raffica, il padre lo conosco da anni perché giocava qui in Australia e così quando ho capito che il giocatore era pronto per fare il salto gli ho detto che se avessero voluto mi sarei mosso per trovare una squadra ad Antonio".

    Dove ti aspetti di vederlo tra cinque anni?
    E' difficile dirlo, è pieno di ragazzi che partono forte e poi magari si perdono. Lui vorrebbe giocare in uno dei cinque campionati top in Europa e fare un Mondiale, io spero che ci riesca ma ora deve rimanere con i piedi per terra e continuare a lavorare bene. E' un ragazzo con la testa sulle spalle, mentalmente è forte e lavora molto sull'aspetto psicologico".

    Un altro giovane che secondo te è pronto per venire in Italia?
    "In Australia ci sono tanti ragazzi bravi figli di italiani, il problema è che devono sistemare il passaporto. A molti viene in mente di aggiungere la nazionalità italiana quando hanno 14/15 anni, ma è un percorso burocratico lungo e ci vuole molto tempo".

    Come si sta sviluppando il calcio in Australia?
    "Qui non ci sono molte opportunità per crescere, il campionato ha solo 12 squadre e la seconda divisione la stanno facendo in questo periodo. Piano piano si stanno facendo dei passi in avanti, ma credo che per vedere dei risultati ci vogliano ancora 5/10 anni. Io continuo a cercare giovani da portare in Italia e in particolare a Pescara, che secondo me è il posto ideale per fare un primo step".

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    Utente CM 166753
    Utente CM 166753

    Lasciatelo crescere in pace se no fa la fine di Camarda, con agenti che fanno il loro interesse e...

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