La Stampa - Juventus, Thiago Motta si assume la responsabilità: "Colpa mia"

Redazione CM
5 ore fa
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Dopo il lunedì di riposo, confermato nonostante il pesante KO subito dalla Juventus contro l'Atalanta, la squadra di Thiago Motta ieri è tornata ad allenarsi alla Continassa per preparare il prossimo impegno che vedrà i bianconeri impegnati nella delicata trasferta di Firenze contro la Fiorentina.

Come si legge su La Stampa, Motta, prima di dare il via al lavoro sul campo, è voluto tornare su quanto accaduto domenica sera all'Allianz Stadium. Come si legge sul quotidiano, l'allenatore italo-brasiliano ha tenuto a rapporto la squadra analizzando che cosa non ha funzionato contro la Dea. Motta ha poi chiesto ai suoi ragazzi ancora più entusiasmo e intensità per affrontare al meglio questo finale di stagione che per la Juventus vale tantissimo.

Thiago parla, la squadra ascolta, i vertici del club sono là, a bordo campo con l’amministratore delegato Maurizio Scanavino accanto al direttore dell’area tecnica Cristiano Giuntoli. Nell’immediato futuro di Motta, ora, ci sono dieci finali a cominciare dal viaggio nella tana della Fiorentina: la società si aspetta un nuovo inizio.

In quel contesto, riferisce La Stampa, l'ex allenatore di Spezia e Bologna si è assunto la piena responsabilità di ciò che non ha funzionato nel faccia a faccia contro la Dea di Gian Piero Gasperini. Una partita che avrebbe potuto rilanciare in maniera davvero importante le quotazioni Scudetto di Madama, invece letteralmente surclassata dai nerazzurri davanti ad un incredulo pubblico dell'Allianz Stadium, suo malgrado testimone di una sconfitta storica.

L'unica, magrissima, consolazione è che nonostante il tonfo casalingo la Juventus si trova ancora quarta in classifica e ha a disposizione dieci partite per difendere quel quarto posto che a questo punto diventa vitale. Per se stessa e anche per Thiago Motta.

Le colpe, le proprie, Thiago non le ha nascoste sotto l’erba della Continassa, ma le ha condivise con il gruppo, si legge su La Stampa: intensità ed entusiasmo ha chiesto il tecnico alla squadra, ma, allo stesso tempo, si è preso la responsabilità per ciò che ha chiesto e ciò che è uscito fuori dalla domenica alla rovescia.

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