Nwakali: la Nigeria ha il nuovo Oliseh
La famiglia Nwakali e il Mondiale Under 17, un rapporto tutto speciale all'insegna del successo capace di regalare due storie ugualmente appassionanti a soli due anni di distanza l'una dall'altra. Nel 2013, Chidiebere Nwakali, terzino destro classe '96, contribuisce con due reti al trionfo della Nigeria negli Emirati Arabi Uniti col successo in finale sul Messico; è il quarto trionfo nella storia della nazionale più vincente a livello Under 17 e verrà ricordato soprattutto per le prestazioni dell'attaccante del Manchester City Kelechi Iheanacho e dell'attaccante di proprietà dell'Udinese Isaac Success.
COGNOME DI SUCCESSO - Decisamente più importante l'impatto del fratellino di due anni più giovane Kelechi nell'edizione appena andata in archivio della Coppa del Mondo Under 17 disputata in Cile. Ancora una volta la Nigeria, guidata dall'ex attaccante delle Aquile d'oro Emmanuel Amunike, è sul tetto del mondo e stavolta il cognome Nwakali è tra quelli da tenere in maggiore considerazione e da appuntarsi per il futuro. Terzo miglior marcatore del torneo con 3 reti e votato come miglior calciatore davanti al capocannoniere da record e compagno di squadra Osimhen (leggi QUI la sua storia), Kelechi è un centrocampista centrale in grado di abbinare quantità e qualità, grazie ad un fisico ben strutturato e longilineo (è alto circa 180 cm), un piede destro telecomandato ed un senso tattico da veterano. E' stato il capitano, il leader tecnico e carismatico della squadra che ha chiuso il torneo col miglior attacco (23 reti) e la miglior difesa (4 gol subiti) a pari merito con l'altra finalista, il Mali.
SULLE ORME DI OLISEH - Il Mondiale 2013 ha permesso al fratello Chidiebere di guadagnarsi la chiamata del Manchester City, con cui ha faticato ad imporsi nel settore giovanile tanto da essere già alla seconda stagione in prestito in Spagna, attualmente in Segunda Division col Girona dopo l'esperienza nella cantera del Malaga. Le prospettive per Kelechi sono diverse, visto che sempre i Citizens (e non solo loro) lo tengono in considerazione anche da prima che prendesse parte all'ultima rassegna iridata (il ragazzo ha già visitato le strutture dell'academy del club inglese) e attendono il raggiungimento della maggiore età il prossimo giugno per chiudere un accordo che in Nigeria danno per fatto da tempo. In patria i paragoni con grandi centrocampisti del passato si sprecano, c'è chi lo considera il "nuovo Oliseh" (anche se lui ha dichiarato di ispirarsi a Yaya Tourè), oggi selezionatore della nazionale A della Nigeria e che giocatore ha vestito le maglie di Reggiana e Juventus in Italia, ma che le cose migliori le ha fatte vedere con Ajax e Borussia Dortmund a livello di club e che col suo Paese ha vinto una Coppa d'Africa nel 1994, quasi eliminato l'Italia di Sacchi dal Mondiale negli Usa ma soprattutto regalato uno storico oro olimpico ad Atlanta nel 1996 contro l'Argentina. La strada per arrivare a questi livelli è ancora lunghissima ma, dopo essersi portato a casa il Mondiale Under 17, Nwakali ha solo compiuto il primo passo della scalata verso la gloria e, se davvero il suo destino sarà in una delle più importanti formazioni della Premier League e a livello europeo, qualcuno rischia di doverlo rimpiangere, big della nostra Serie A comprese.
Andrea Distaso
COGNOME DI SUCCESSO - Decisamente più importante l'impatto del fratellino di due anni più giovane Kelechi nell'edizione appena andata in archivio della Coppa del Mondo Under 17 disputata in Cile. Ancora una volta la Nigeria, guidata dall'ex attaccante delle Aquile d'oro Emmanuel Amunike, è sul tetto del mondo e stavolta il cognome Nwakali è tra quelli da tenere in maggiore considerazione e da appuntarsi per il futuro. Terzo miglior marcatore del torneo con 3 reti e votato come miglior calciatore davanti al capocannoniere da record e compagno di squadra Osimhen (leggi QUI la sua storia), Kelechi è un centrocampista centrale in grado di abbinare quantità e qualità, grazie ad un fisico ben strutturato e longilineo (è alto circa 180 cm), un piede destro telecomandato ed un senso tattico da veterano. E' stato il capitano, il leader tecnico e carismatico della squadra che ha chiuso il torneo col miglior attacco (23 reti) e la miglior difesa (4 gol subiti) a pari merito con l'altra finalista, il Mali.
SULLE ORME DI OLISEH - Il Mondiale 2013 ha permesso al fratello Chidiebere di guadagnarsi la chiamata del Manchester City, con cui ha faticato ad imporsi nel settore giovanile tanto da essere già alla seconda stagione in prestito in Spagna, attualmente in Segunda Division col Girona dopo l'esperienza nella cantera del Malaga. Le prospettive per Kelechi sono diverse, visto che sempre i Citizens (e non solo loro) lo tengono in considerazione anche da prima che prendesse parte all'ultima rassegna iridata (il ragazzo ha già visitato le strutture dell'academy del club inglese) e attendono il raggiungimento della maggiore età il prossimo giugno per chiudere un accordo che in Nigeria danno per fatto da tempo. In patria i paragoni con grandi centrocampisti del passato si sprecano, c'è chi lo considera il "nuovo Oliseh" (anche se lui ha dichiarato di ispirarsi a Yaya Tourè), oggi selezionatore della nazionale A della Nigeria e che giocatore ha vestito le maglie di Reggiana e Juventus in Italia, ma che le cose migliori le ha fatte vedere con Ajax e Borussia Dortmund a livello di club e che col suo Paese ha vinto una Coppa d'Africa nel 1994, quasi eliminato l'Italia di Sacchi dal Mondiale negli Usa ma soprattutto regalato uno storico oro olimpico ad Atlanta nel 1996 contro l'Argentina. La strada per arrivare a questi livelli è ancora lunghissima ma, dopo essersi portato a casa il Mondiale Under 17, Nwakali ha solo compiuto il primo passo della scalata verso la gloria e, se davvero il suo destino sarà in una delle più importanti formazioni della Premier League e a livello europeo, qualcuno rischia di doverlo rimpiangere, big della nostra Serie A comprese.
Andrea Distaso