Il messaggio di dj Fabo, amico di tanti campioni: il calcio prenda posizione!
Anche lo sport, insomma, ha perso un compagno di viaggio che, per essere ricordato, meriterebbe un minuto di silenzio negli stadi italiani. Ma, al di là della memoria affettiva, pesa ancora di più la necessità doverosa di raccogliere il potente messaggio che dj Fabo ci ha lasciato per fare in modo che mai più debba essere replicata una tragedia simile nel nome di tutti coloro i quali sono vittime di una situazione pari alla sua. Il giovane milanese per “vivere una nuova vita” è stato costretto a farsi migrante e chiedere aiuto a operatori sanitari e umanitari della Svizzera. Un Paese che, come quasi tutti quelli europei svincolati da tabù e da vecchi retaggi etico-religiosi, ammette la “dolce morte” assistita come via di fuga legittima da uno stato di sopravvivenza insopportabile e quindi ingiusta. Prima di decidere per l’ultimo viaggio, il coraggioso dj Fabo aveva voluto lanciare un appello al presidente della nostra Repubblica Mattarella affinchè intervenisse personalmente per sollecitare governo e parlamento a prendere una posizione definitiva e netta sul problema dell’eutanasia sotto controllo. Come quasi sempre accade il rumore provocato dalle parole supplichevoli della “vittima” è stato soffocato dal “fragoroso” silenzio delle istituzioni.
Ora, siccome ciascuno di noi conosce perfettamente la valenza persuasiva di tutti i movimenti popolari che nascono anche all’interno degli stadi per bocca del popolo tifoso e quanto essi possano aiutare a nuove prese di coscienza, sarebbe davvero un fatto positivo se il mondo del pallone prendesse una posizione pubblica e netta in tal senso manifestando come quando decide di appoggiare campagne sociali per la difesa dei diritti dei bambini oppure per la lotta alla mane nel mondo e quant’altro. Uno striscione per dj Fabo, insieme con il minuto di silenzio. Magari ricordando Borgonovo e il suo calvario senza possibilità di scelta.